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Caos tra le community di MakerDAO, Ethena ed Aave: il rischio di un crollo sistemico di USDe spaventa il mondo crypto

Negli ultimi giorni l’attenzione del mondo DeFi è stata monopolizzata attorno al progetto emergente Ethena Protocol e al suo prodotto di punta USDe, entrambi al centro di una diatriba tra le community di MakerDAO e Aave.

La possibilità di sfruttare USDe per generare rendimenti elevati è contrapposta alla paura di ritrovarsi di fronte alla prossima stablecoin in stile UST, depeggata miserabilmente durante lo scoppio dell’ecosistema Terra/Luna.

Cosa sta succedendo? Vediamo tutto nei dettagli di seguito.

MakerDAO aggiunge USDe, il dollaro sintetico di Ethena: la community di Aave non la prende bene

Due giorni fa MakerDAO, l’entità incaricata di gestire la stablecoin decentralizzata DAI, ha pubblicato un aggiornamento riguardo la precedente scelta del progetto di allocare un investimento da 100 milioni di dollari nel caveau Morpho Spark DAI, per esporsi sulla stablecoin sintetica di Ethena Labs USDe.

A distanza di pochi giorni, i rappresentanti di MakerDAO e gli analisti di BA Labs (membro del consiglio consultivo della società), analizzando gli scenari di dominio ed in trend in corso nel mondo DeFi hanno evidenziato i potenziali benefici sfruttabili dall’ampliamento del fondo destinato ad USDe.

Per farla breve, Maker ora pensa di destinare una somma pari a 600 milioni di dollari, per offrire l’opportunità ai propri utenti di mettere a collaterale la “stablecoin” USDe e prendere in prestito DAI.

In realtà la proposta di “debt ceiling” considera un’esposizione totale di 1 miliardo di dollari, di cui però solo il 60% (appunto 600 milioni) verrebbe di fatto utilizzato nel breve periodo, con la restante somma da diluire strada facendo.

La scelta di puntare una somma così importante della propria treasury per MakerDAO testimonia una forte domanda da parte degli utenti per gli insiemi di prestiti garantiti da USDe, che potrebbero fungere da incentivo per aumentare l’utilizzo del protocollo da parte del pubblico retail.

USDe, infatti, oltre ad aprire nuovi potenziali incastri in DeFi con DAI, offre la possibilità ai propri holders di guadagnare punti airdropShards” che verranno convertiti in token ENA (token di governance di Ethena) nel secondo round di airdrop che si svolgerà nei prossimi mesi.

MakerDAO con l’ultima revisione pubblicata nel forum di governance mostra un’insolita fiducia per un prodotto così particolare come USDe, a tal punto da considerarlo addirittura più interessante della versione wrappata sUDe, anch’essa sostenuta da Ethena.

La differenza tra i due token è che la prima permette di guadagnare più punti Shards, mentre la seconda offre meno punti airdrop ma a fronte di un APY molto interessante, attualmente al 36%.

Il team del progetto, prendendo in esame la crescita potenziale del protocollo nell’esporsi a leva su Ethena, considera come meno rischioso l’investimento in USDe piuttosto che in sUSDe poichè la seconda versione presenta un tempo di withdrawal pari a 7 giorni mentre i reedem di USDe sono istantanei.

Come citato direttamente nel forum di Maker:

 “il meccanismo di prestito sovracollateralizzato offra una migliore remunerazione del rischio rispetto alle partecipazioni dirette”.

Se però da una parte il sostegno di MakerDAO per Ethena aggiunge un fattore di credibilità ad una “finta” stablecoin come USDe che in poco tempo ha raggiunto la capitalizzazione folle di 1,56 miliardi di dollari, dall’altra preoccupa diversi partecipanti del mondo crypto come Aave.

Aave non condivide la visione di MakerDAO e propone di rimuovere DAI dalla propria piattaforma di lending

Aave, noto protocollo di lending operante su Ethereum e su altre 11 chain tra L1 e L2, non è assolutamente d’accordo con la scelta di MakerDAO di esporsi così pesantemente su USDe con un investimento da 600 milioni di DAI.

In particolare Marc Zeller, fondatore del service provider Aave Chan nonché membro di spicco della community Aave, ha pubblicato una proposta nella sezione di governance dove chiede agli sviluppatori di rimuovere DAI come asset collateralizzabile.

A Zeller spaventa il castello di carte che potrebbe saltare qualora il meccanismo di sostegno del peg di USDe dovesse venire a mancare, verosimilmente attraverso un crash importante del prezzo di ETH, con gli utenti di Aave che verrebbero coinvolti come vittime.

A detta del soggetto in questione, con questo accorgimento, si potrebbe limitare il rischio di contagio di un potenziale crollo nel mondo DeFi, anche se al costo di togliere una delle risorse più prezioso quando si parla di prestiti decentralizzati.

DAI è infatti a tutti gli effetti la stablecoin più adoperata insieme ad USDC per la domanda di denaro nei protocolli crittografici.

Ad ogni modo il rischio evidenziato da Zeller, sembra troppo grande per essere preso in considerazione, soprattutto se a monte troviamo una gestione scellerate delle risorse in mano ad Ethena.

Inoltre ad Aave non servirebbero questi stratagemmi per crescere in termini di utenti e di utilizzo visto e considerando che gli utili registrati dal protocollo di lending sono attualmente in ATH e potrebbero a breve superare quelli segnati da MakerDAO.

Come descritto testualmente su X da Zeller nella discutere i rischi sistemi di USDe: 

“Per raggiungere questo obiettivo non sono necessarie scorciatoie, accordi loschi dietro le quinte, compromessi sulla sicurezza degli utenti e stampa di denaro magico in protocolli non testati. Solo duro lavoro e un mucchio di AIP”.

Molto interessante notare inoltre come il 90% degli utenti su Aave presentino prestiti stabiliti in USDC e USDT, e come la piattaforma offra parecchia liquidità per nuovi potenziali clienti, sufficiente da ospitare un flusso sostanzioso di debito fresco.

Ethena e USDe: grandi opportunità di rendimento a fronte di grandi rischi

La diatriba tra MakerDAO ed Aave riguardo il rischio di collasso sistemico dell’ecosistema Ethena, rientra all’interno di un discorso più ampio che deve essere contestualizzato con il ruolo e le caratteristiche di USDe.

Quest’ultima risorsa non rappresenta infatti una vera e propria stablecoin, ma piuttosto è da considerarsi come una moneta sintetica che cerca di replicare in maniera algoritmica il valore del dollaro statunitense.

Finché questa premessa viene presa in considerazione, possiamo vedere Ethena come un protocollo ad alto yield che presenta giustamente un rischio differente da quello di una stablecoin, che potrebbe soffrire in determinate condizioni di mercato.

Essendo consapevoli a cosa si va incontro, ed osservando la questione sotto le lenti del bull market, potremmo considerare come astuta la mossa di MakerDAO nello sfruttare l’effetto leva di Ethena.

Ovviamente tutto rimane valido SOLO SE, ad un certo punto Maker deciderà di fare marcia indietro rimuovendo il collaterale in USDe. prima che le cose inizieranno a mettersi male.

Infatti il meccanismo che produce rendimenti in USDe e permettere alla criptovaluta di rimanere pressoché alla pari con il dollaro, funziona solo in contesti di bull market, più precisamente finchè i tassi sui perpetual di ether sono positivi e finchè ETH stesso presenta una price action bullish.

Tutto cambierà non appena entreremo in un contesto di bear market.

È fondamentale dunque comprendere che gli alti rendimenti offerti, uniti alla possibilità di farmare punti Shards per un futuro airdrop, sono correlati ai rischi associati all’esposizione in USDe.

Come già detto, sfruttare l’effetto leva, va bene finchè l’esposizione è contenuta e finchè un eventuale implosione non metterebbe a rischio la salubrità di un protocollo.

Diciamo che in una situazione così complessa, amplificata dai vecchi timori degli investitori che sono rimasti scottati con Terra/Luna, non aiuta la due diligence di Ethena che solo ora (dopo che ha raggiunto un TVL mostruoso) cerca una figura da risk manager da inserire nel proprio team.

Nel frattempo ENA, il token di governance di Ethena che ha debuttato ieri nelle borse crittograriche con l’ausilio di un airdrop ai primi utenti della piattaforma, registra un +59% nelle ultime 24 ore portando la sua capitalizzazione a 1,3 miliardi di dollari.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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