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L’intelligenza artificiale è pericolosa per le crypto: secondo Binance può violare i sistemi di verifica KYC

L’intelligenza artificiale ha un rapporto di amore e odio con le crypto e con la tecnologia blockchain: sebbene l’avvento di ChatGPT abbia portato consapevolezza di tutte le potenzialità dell’AI nel mondo del trading, dei big data e degli smart contract, ci sono ancora alcuni pericoli da cui la community crypto deve prendere le distanze.

In particolare, Binance crede che tramite i deepfake, alcuni utenti malintenzionati riescono ad evadere i sistemi di verifica KYC truffando aziende ed investitori.

Allarme crypto: l’intelligenza artificiale e i deepfake

Prima “red flag” nel mondo delle criptovalute per quanto riguarda la tanta amata tecnologia dell’intelligenza artificiale.

Secondo Jimmy Su, responsabile della sicurezza di Binance, la prossima ondata di truffe per il settore sarà capitanata dai deepfake, che si stanno diffondendo grazie ai software AI.

Tramite l’apprendimento automatico, i deepfake sono in grado di ricreare immagini o video altamente verosimili (ma falsi) partendo da contenuti reali presenti in reti.

In particolare, queste versioni fake ricreano in maniera altamente realistica le caratteristiche, i movimenti di un volto, di un corpo, o addirittura riproducono fedelmente una determinata voce.

Così facendo i cyber-criminali si stanno fingendo in alcuni dei personaggi di spicco della community crypto realizzando truffe ben escogitate.

Nonostante questa tecnica possa essere applicata in modo onesto e vantaggioso nella vita quotidiana e nel lavoro apportando benefici a chi la utilizza, può essere al contempo deleteria per aziende ed investitori crypto.

Lo scorso agosto, il responsabile delle comunicazioni di Binance, Patrick Hillmann, ha avvertito che un gruppo di hacker stava ricreando una sua versione deepfake a partire dalle video-interviste presenti sul web e dalle sue apparizioni in tv. 

La versione “deepfake” di Hillmann è stata poi usata in incontri online su Zoom coi team dei progetti crypto a cui veniva promessa la quotazione dei token in cambio di un pagamento.

L’unico modo per combattere il diffondersi di frodi di questo genere, secondo Jimmy Su, è quello di educare gli utenti evidenziando le fallacie che l’intelligenza artificiale presenta  nella ricreazione di contenuti.

Binance crede che l’intelligenza artificiale può compromettere i sistemi di verifica KYC dei progetti crypto

Il crypto exchange Binance ed il suo responsabile per la sicurezza credono che l’intelligenza artificiale e i deepfake possano compromettere i sistemi di verifica KYC mettendo a rischio  dati e fondi degli utenti

Non in particolare su Binance, dove ci sono automazioni di verifica sofisticate, ma in generale su tutti i progetti a tema crypto dove è necessaria la verifica dell’identità degli individui tramite la classica procedura “Know your customer” (KYC).

Il modus operandi per l’evasione di questi sistemi è la seguente: prima si cerca online qualche foto della vittima, poi grazie agli strumenti AI si inizia a produrre video altamente realistici di cui si potrebbero non notare i caratteri fasulli.

Jimmy Su sostiene che i deepfake si stanno diffondendo principalmente con lo scopo di attuare truffe, specialmente per le community dei crypto appassionati. 

Tuttavia, egli crede allo stesso tempo che la qualità complessiva dei video falsificati non siano ancora tali da poter ingannare la verifica umana.

Binance ha in programma di pubblicare una serie di post sul blog per informare gli utenti sui metodi di gestione del rischio.

Nel primo contenuto  pubblicato dall’exchange è stato dichiarato che la società utilizza l’intelligenza artificiale e gli algoritmi di apprendimento automatico per rilevare i modelli di accesso e transazioni anomale sulla piattaforma.

È dunque possibile sfruttare l’AI per scopi non truffaldini ma c’è da stare attenti allo sviluppo di questa tecnologia perché potrebbe creare danni non indifferenti nel settore crypto.

Un esperto di sicurezza Web3, in riferimento ai deepfake, crede che potrebbero essere utilizzati malamente nel nuovo aggiornamento “Recover” di Ledger, dove gli utenti possono richiedere alla società di costruzione hardware di farsi inviare la seed phrase in caso di smarrimento, previa verifica della propria identità tramite verifica KYC.

Le migliori crypto che integrano tecnologie AI

All’interno del mercato crypto stanno emergendo sempre di più progetti che integrano nel proprio business la tecnologia dell’intelligenza artificiale, in modi più o meno concreti.

A volte la narrativa dell’AI e l’appeal che ha sul pubblico, vengono sfruttati per attirare l’attenzione e generare volumi di scambio su token che non hanno in realtà fondamentali alle spalle, ma solo una buona gestione dei programmi di comunicazione e marketing.

La maggior parte di questi utilizzano all’interno dei loro nomi parole come “GPT”, “AI”, “CHATBOT”, talvolta mescolandoli con il brand di alcune memecoin famose.

Ciononostante, il trend dell’intelligenza artificiale sta permettendo a progetti seri, come Singularity Net, The Graph, Render Token, Fetch.ai e Injective di aumentare la propria capitalizzazione.

A tal proposito, la sezione delle criptovalute “AI e Big Data” su CoinMarketCap ha superato la soglia dei 5 miliardi di dollari, con un incremento notevole a partire dall’inizio del 2023.

Probabilmente è ancora presto per vedere una vera esplosione del trend dell’intelligenza artificiale, visto e considerando che ci sono pochi casi d’uso realmente applicati nel mondo crypto escludendo quelli in cui si tenta di creare truffe.

ChatBot, automazione di sistemi di trading, e rilevazione di big data sono sicuramente importanti e costituiranno uno dei volani con cui si intraprenderanno i prossimi mercati rialzisti.

Tuttavia, la strada è ancora lunga da fare ed è necessario costruire prodotti più efficienti per una vera rivoluzione.

Nel frattempo, possiamo divertirci creando un video deepfake con il volto di CZ (CEO di Binance) in cui viene annunciato il delisting della crypto preferita del vostro migliore amico, inviandogli successivamente il contenuto fake e vedendo come reagisce. 

Occhio, però, a limitare lo scherzo in canali privati senza creare FUD all’interno della community.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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