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La società di mining Hive Digital fa la scorta di macchine Antminer s19K Pro in vista del prossimo halving di Bitcoin

Hive Digital, società che si occupa del mining di Bitcoin, ha rivelato ieri di aver acquistato dal fornitore Bitmain una scorta di 4.800 Antminer s19K Pro in preparazione al prossimo halving della criptovaluta che avverrà ad Aprile 2024.

Le macchine hanno una potenza di calcolo pari a 120 TH/s e un’efficienza di 23 J/T.

Questa mossa, contestualizzata agli acquisti degli ultimi 6 mesi da parte di Hive, evidenza la fiducia dell’azienda di mining nel settore delle valute digitali, specialmente per quello che riguarda la price action di Bitcoin da qui ai prossimi mesi.

L’halving ridurrà del 50% l’emissione di BTC per ogni blocco risolto dai miners, dunque chi sta facendo acquisti in questo periodo, crede sostanzialmente che la crescita del prezzo della moneta riuscirà a compensare questo gap.

Così come Hive, ci sono altre aziende leader nel settore del mining, che stanno investendo pesantemente sul futuro a medio termine dell’industria delle criptovalute.

Vediamo tutti i dettagli di seguito.

Hive Digital acquista 4.800 macchine per il mining di Bitcoin in vista dell’halving del 2024

Hive Digital, società di Vancouver quotata al Nasdaq che si occupa del mining di Bitcoin, ha annunciato martedì di aver finalizzato l’accordo con il fornitore Bitmain per l’acquisto di 4.800 Antminer s19k Pro come misura preparatoria al prossimo halving della crypto.

Le macchine, che presentano un impianto di raffreddamento ad aria ed un algoritmo SHA256, contano una  capacità di hashrate pari a 120 TH/s e un’efficienza di circa 23 J/T.

Saranno consegnate come accordi entro 30 giorni e verranno sin da subito implementate nella fornitura di Hive per migliorare le prestazioni di estrazione dell’azienda.

In particolare la strategia della nota società Canadese è quella di aggiornare le sue vecchie macchine da 38 J/T migliorandone l’efficienza a 23 J/T.

In un comunicato stampa i dirigenti del gruppo di minatori avrebbero affermato:

“La nostra strategia è massimizzare la liquidità flusso di ritorno sul capitale investito per gli ASIC Bitcoin, quindi il nostro obiettivo è realizzare investimenti che accrescono i nostri azionisti”

Secondo dati riportati da “theminermag.com”, Hive è una delle entità attive nel settore del mining di Bitcoin che presenta i costi operativi più elevati per la gestione del business, con una media di 22.000 dollari di spesa per ogni BTC estratto, in aumento del 21,2% nel terzo trimestre.

La scelta di rafforzare il proprio stock di macchine e di puntare al miglioramento dell’efficienza energetica in questo preciso momento storico, la dice lunga sul presentimento di Hive riguardo l’andamento dei prezzi di Bitcoin nei prossimi mesi.

L’azienda negli ultimi 6 mesi ha acquistato in totale 8.900 ASIC di ultima generazione, di cui 3.100 unità di S19XP e 5.800 unità del S19k Pro.

Contando gli acquisti da Novembre 2022 da parte di Hive ( mese in cui bitcoin ha toccato il bottom dell’ultimo bear market) arriviamo all’incredibile cifra di 29.000 macchine ASIC.

Con l’avvento del 4° halving della moneta, atteso per aprile 2024, i miners vedranno sostanzialmente dimezzare i propri profitti derivanti dall’estrazione di un blocco ( senza contare le tx fees) da 6,25 BTC a 3,125 BTC.

Scegliere di posizionarsi ora con l’acquisto di un lotto di Antminer, significa essere sostanzialmente bullish sulla previsione a medio termine di Bitcoin.

La moneta negli ultimi 30 giorni ha registrato un incremento del 27% del proprio valore, passando da 27.800 dollari agli attuali 35.600, dimostrando di voler fare sul serio nella prossima bull run.

Il prezzo dell’azione HIVE invece, a differenza di BTC, ha perso circa il 50% del suo valore da luglio, e registra attualmente uno dei valori più bassi mai toccati negli ultimi 3 anni.

Se il re del mercato crypto dovesse rompere i precedenti massimi storici nell’anno dell’halving, probabilmente gli utili registrati da HIVE sarebbero tali da permettere una risalita del prezzo della stock.

bitcoin mining halving

Previsioni rialziste per BTC da parte delle società di mining

Le società di mining, sono rialziste sul prezzo di Bitcoin da qui ai prossimi mesi, fiduciose che l’halving possa creare scarsità di offerta nei mercati e portare loro indirettamente un guadagno più elevato di quello attuale.

Per Hive in particolare, l’hasharate complessivo controllato dall’azienda è pari a circa 4,1 exahash al secondo (EH/s), equivalente all’1% dell’hashrate totale della rete Bitcoin.

L’azienda estrae circa 9 BTC al giorno e, con l’arrivo anticipato delle nuove unità S19k Pro, si prevede che il suo hashrate aumenterà ulteriormente.

Altri gruppi che si occupano di estrarre virtualmente satoshi, hanno rafforzato i propri lotti  aumentando il numero di macchine ASIC gestite.

Nel mese di ottobre Marathon Digital,  Core Scientific e Clean Spark hanno guadagnato singolarmente più di 600 BTC, pari a 21,3  milioni di dollari  secondo i valori di mercato attuali.

Hive rafforza la potenza mineraria con l'acquisto di 4.800 minatori Bitcoin Bitmain S19k in vista dell'halving del 2024

La quota di bitcoin estratta da queste società si ridurrà notevolmente da aprile 2024, quando entrerà in vigore il 4° dimezzamento dei premi di mining per il network bitcoin, ma la crescita del valore della moneta potrebbe compensare questa mancanza.

Solitamente dopo ogni halving il prezzo di bitcoin esplode a rialzo andando a segnare puntualmente nuovi massimi storici, che regalano ai miners un boost nei profitti, pur tenendo a mente la riduzione del cosiddetto “block reward”.

Per far comprendere al meglio fino a che punto le compagnie di mining sono rialziste sul valore di BTC,  entriamo nel dettaglio dei calcoli di profittabilità di questo mondo.

Secondo i dati offerti da “The Block”, attualmente i miners guadagnano circa 0,08 dollari al giorno per ogni Terahash al secondo (TH/s) offerto alla rete. Di questi 8 centesimi, circa un 2% è riferito alle tx fees pagate dagli utenti mentre la maggior parte dell’introito deriva dal block reward.

Un Antminers s19k Pro  da 120 Th/s (modello acquistato  recentemente da Hive) consuma circa 2000 dollari all’anno di corrente  secondo i dati rilasciati da Hive.

Con il prossimo halving di Bitcoin atteso per aprile, se il prezzo della moneta  dovesse rimanere invariato, la media della revenue per TH/s dovrà inevitabilmente ridursi a 0,04 dollari.

Dunque Hive, tenendo conto del valore di mercato odierno della criptovaluta,  in seguito all’halving spenderà più di costi operativi  rispetto al guadagno portato dall’estrazione di BTC (1700 dollari circa)

Da questi calcoli possiamo ben capire che  Hive ed altre società di mining, credono fermamente che il valore di bitcoin aumenterà sostanzialmente in prossimità dell’halving, visto e considerando che se ciò non dovesse accadere minerebbero in perdita di circa 300 dollari l’anno per singolo hardware.

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Ovviamente questi calcoli non tengono conto della variabilità della metrica “difficulty adjustment” e come detto prendono come esempio il prezzo attuale di BTC.

I risultati sono approssimativi e servono esclusivamente per rendere l’idea di come le società di mining siano ottimiste per il futuro della prima criptovaluta del mercato.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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