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Bitcoin ed Ethereum inaugurano il 2024 con un rally dei prezzi: in arrivo i 50.000 dollari per BTC e i 3.000 dollari per ETH

Bitcoin ed Ethereum hanno iniziato l’anno nel migliore dei modi andando a segnare due ottimi rally dei prezzi, con il re che ha rotto la resistenza chiave dei 45.500 dollari e la regina che è tornata a quota 2.400 dollari.

Le aspettative dei traders e della crypto community non possono che essere palesemente bullish: il primo ETF spot Bitcoin in USA  potrebbe essere approvato questa settimana aprendo le porte ad una grande quantità di liquidità istituzionale per tutto il settore crittografico.

Gli obiettivi di prezzo per il breve/medio termine ora sono di 50.000 dollari per BTC e 3.000 dollari per ETH: riusciranno i protagonisti del mercato a raggiungere questi valori entro la fine di gennaio?

Diamo un’occhiata ad alcuni indicatori sui derivati come open interest, liquidazioni e funding rate per comprendere al meglio la natura di questo ultimo pump.

Tutti i dettagli di seguito.

Bitcoin inizia l’anno con il botto e punta ai 50.000 dollari, Ethereum segue il re e va per i 3.000 dollari: l’analisi dei prezzi

Il 2024 inizia subito con il primo rialzo dei prezzi per Bitcoin ed Ethereum, che tra la giornata di ieri e questa mattina hanno recuperato tutto il dump dei giorni precedenti andando a segnare nuovi massimi locali a quota 45.500 dollari e 2.400 dollari.

La capitalizzazione totale del settore crypto è tornata al di sopra degli 1,7 trilioni di dollari mentre la BTC dominance ha ripreso la sua scalata recuperando il livello del 52% dopo qualche settimana di downtrend.

Tutti gli occhi al momento sono puntati sulla Securities and Exchange Commission (SEC) che nei prossimi giorni potrebbe arrivare ad approvare il primo ETF spot Bitcoin negli Stati Uniti, visto e considerando che le application di molti gestori di fondi come BlackRock, Ark, VanEck e Bitwise stanno per giungere alla “data di scadenza” (final deadline).

A tal proposito circolano dei rumors che parlano della presunta approvazione  per l’ETF di BlackRock in arrivo  questo venerdì.

Tralasciando la questione ETF e concentrandoci sui grafici, possiamo facilmente osservare come le ultime due candele giornaliere, sia per Bitcoin che per Ethereum, siano particolarmente importanti per la price action dei due asset.

BTC in particolare con l’ultimo rialzo dei prezzi ha segnato un nuovo massimo locale che non veniva raggiunto da aprile 2022 aprendo le porte a nuovi orizzonti,

L’ultimo movimento purtroppo  è stato accompagnato da volumi di mercato mediocri, tipici da giornata di festa in cui i traders di grandi fondi di investimento sono a riposo.

Questa non è di per sé una cosa positiva e segnala la possibilità di un eventuale bull trap nelle prossime ore. Tuttavia se è ancora presto per affermare con fermezza che i volumi non sono arrivati e dovremmo riosservare il dato a fine settimana.

Sul fronte dell’RSI vediamo come ci sia ancora spazio per una continuazione al rialzo dell’attuale pattern che potrebbe essere tuttavia interrotta: da sottolineare la presenza di una divergenza bearish tra i prezzi di inizio novembre e quelli attuali. 

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Per quanto riguarda Ethereum la situazione è del tutto simile: il pump dei prezzi degli ultimi due giorni ha portato la seconda crypto del mercato al di sopra del livello chiave dei 2.400 dollari, riportando in auge le speranze dei traders dopo il  breve ritracciamento di fine anno.

ETH si è mosso in maniera meno convinta rispetto a BTC, con una rottura al rialzo più timida ed accompagnata da volumi molto bassi: anche in questo caso, per valutare al meglio questo dato sarebbe opportuno calcolare l’andamento dei volumi a fine settimana.

Anche qui, l’RSI da spazio per un altra leg up a rialzo ma segnala la possibilità di un’inversione dettata da una divergenza bearish, in questo caso meno marcata rispetto a quella registrata sul grafico di Bitcoin.

La situazione complessiva rimane palesemente positiva: il sentiment del mercato è positivo ma non ancora in fomo con molti traders che stanno incrementando le proprie posizioni long.

Nuovi rialzi dei prezzi potrebbero arrivare nei prossimi giorni andando ad inaugurare la vera e propria bull run del 2024.

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La situazione di BTC ed ETH sui mercati derivati: uno sguardo ad open interest, funding rate e liquidazioni

Per comprendere al meglio l’andamento dei prezzi  Bitcoin ed Ethereum e capire che a gennaio potrebbero arrivare i 50.000 dollari per il primo ed i 3.000 dollari per il secondo, dobbiamo necessariamente dare un’occhiata al mercato dei derivati.

Innanzitutto quello che spicca di più all’occhio è il dato riguardante l’open interest su perpetual ed opzioni: mentre infatti il volume spot su BTC ed ETH rimane basso, l’OI di entrambi gli asset nella controparte con il dollaro è in aumento negli ultimi giorni.

Su Bitcoin l’ultimo rally ha portato questo indicatore a segnare un valore superiore ai 12,7 miliardi di dollari che non veniva più raggiunto da diversi mesi.

Stessa tendenza anche per ETH, con il suo open interest che quota un valore di 6,5 miliardi di dollari ma senza segnare un nuovo massimo locale.

Questo fattore ci indica che l’attenzione del mercato in questo momento è principalmente su Bitcoin.

Fonte: Coinalyze

Il funding rate sia per Bitcoin che per Ethereum è fortemente positivo: ciò significa che i long stanno chiedendo molta leve finanziaria e che devono pagare gli short per la liquidità presa in prestito.

In particolare per l’oro digitale il tasso di finanziamento è pari allo 0,048%, mentre per l’argento crittografico questo dato si alza allo 0,064%. Entrambi i tassi sono pagati ogni 8 ore di scambi su mercati perpetual ed inverse swap.

Da sottolineare come per Ether non si osservi un funding rate così elevato da settembre 2021, nell’ultimo atto della scorsa bull run dei prezzi.

Stessa situazione per Bitcoin ma molto meno marcata, con i traders che richiedono meno leva rispetto ai momenti chiave del 2021.

Questo ci segnala che la maggior parte delle speculazioni più aggressive è concentrata su ETH.

Fonte: Coinalyze

Infine, per dare un quadro generale completo della situazione riguardante il fronte dei derivati dobbiamo osservare i livelli di liquidazione più importanti su cui si concentra maggiore liquidità per entrambi i crypto asset, per capire dove potrebbe arrivare uno squeeze ed in quale direzione.

Innanzitutto è opportuno segnalare come nelle ultime 24 ore le maggiore liquidazioni abbiano coinvolto maggiormente gli short piuttosto che i long.

Nel dettaglio: 75 milioni di dollari in short liquidati su Bitcoin e 16 milioni di dollari in short liquidati su Ethereum. I long liquidati su entrambe le crypto hanno valori trascurabili.

Su Ether i livelli di prezzi da tenere sotto controllo sono i 2.500 dollari per una continuazione bullish: una rottura di questa quota potrebbe innescare un nuovo rally con target 3.000 dollari.

Sul fronte opposto una rottura dei 2.300 dollari potrebbe liquidare parecchie posizioni long, invertendo le logiche di dominanza nel breve termine ed innescando uno squeeze al ribasso.

Per Bitcoin, invece, come evidenziato nella liquidation map del grafico BTC/USDT su Bitmex, la maggior parte della liquidità degli short è concentrata sulla soglia dei 46.000 dollari: una rottura di questo prezzo porterebbe inevitabilmente ad uno squeeze rialzista con target 50.000 dollari.

Sul fronte opposto un inclinazione ribassista al di sotto dei 45.000 prima, e dei 42.000 dollari poi, potrebbe causare un violento ribasso.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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