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Gli holders di Bitcoin tornano a comprare monete sul mercato e si preparano ad un nuovo rally rialzista

Gli holders Bitcoin di lunga data, soprattutto quelli che presentano porzioni di output non spesi (UTXO) superiori agli 1 e 2 anni, sono tornati a comprare supply sul mercato, evidenziando lo sviluppo di una fase di ri-accumulazione prima di un’altro rally a rialzo della crypto. 

Da sottolineare come una condizione simile, non si vedeva ormai da dicembre 2023, poco prima che Bitcoin spiccasse il volo ed andasse ad attaccare i suoi massimi storici.

Nel frattempo gli ETF di Wall Street continuano a comprare monete contribuendo alla riduzione della possibile pressione di vendita, con gli inflow che ieri segnavano il 15esimo giorno di esito positivo consecutivo.

I tori stanno tornando più carichi che mai.

Vediamo tutto nei dettagli di seguito.

I long-term holders di Bitcoin tornano a comprare: accumulazione in corso

Dopo che Bitcoin ha segnato un nuovo massimo storico a 73.777 dollari il 14 marzo, abbiamo assistito ad una fase di correzione e consolidamento dei prezzi che è durata all’incirca 45 giorni, guidata dagli holders storici che hanno venduto quantità di monete importanti.

Ora però, sembra che il ritracciamento sia finito e che i cosiddetti “long term holders” (LTH) siano tornati a comprare, mettendo in risalto l’inizio di un periodo di ri-accumulazione, con condizioni on-chain che non si osservano ormai da dicembre 2023.

In particolare possiamo vedere nel seguente grafico fornito da Crypto Quant, come il bilancio di tutti gli holders di lunga data sia tornato a crescere nel mese di maggio, giustificando il rimbalzo dei prezzi di Bitcoin dai 56.500 dollari fino al di sopra dei 71.000 dollari.

Generalmente queste entità con più anni di coins alle spalle liquidano porzioni significative di BTC durante le fasi rialziste, per poi riemergere al culmine di quelle ribassiste con nuovi acquisti: questo modello ha funzionato molto bene per i bull markets del 2017 e 2021. Questa tendenza riflette il sentimento rialzista a lungo termine tra i detentori dell’asset, motivati ad accumulare il più possibile durante i dip del mercato.

Andando più nello specifico e facendo zoom-in, possiamo notare come gli holders che detengono porzioni di output non spesi (UTXO) compresi tra 1 e 2 anni stanno invertendo la tendenza che ha caratterizzato i mesi di marzo e aprile, tornado ad acquistare supply proprio nelle ultime settimane.

Questo tipo di condizione è maggiormente visibile negli holder di 1,5-2 anni, con l’inizio del mese di maggio che ha segnato il momento giusto per tornare alla ribalta dopo una fase di noiosa distribuzione.

In particolare in appena un mese hanno riacquistato circa 350.000 coins vendute nei tre mesi precedenti.

Fonte: https://cryptoquant.com/asset/btc/chart/network-indicator/utxo-age-bands

Un altro parametro fondamentale da considerare per poter fare un’analisi del momentum è la quantità di monete di riserva detenute dagli exchange centralizzati come Binance, Coinbase, Kraken, Bitget, Okx, Bybit ecc.

Come mostra il grafico di Coinglass, da febbraio questo genere di riserve sono diminuite drasticamente, eliminando potenziale pressione di vendita e contribuendo al rally che ha spinto Bitcoin sopra nuovi massimi storici a metà marzo.

La tendenza del calo delle riserve si è intensificato negli ultimi giorni con gli investitori che sembrano intenzionati a spingere la criptovaluta sopra nuovi livelli di prezzi, riducendo l’offerta ulteriormente, avvicinandosi ad una situazione di “supply shock”.

Fonte: https://www.coinglass.com/Balance

A tutto ciò. si aggiunge l’emergere di nuovi indirizzi di accumulo, che stanno comprando Bitcoin (ed anche Ethereum) in attesa del prossimo rialzo generale dei prezzi.

Vediamo a tal proposito come, nonostante i recenti prezzi stabili e una crescita modesta per entrambi gli asset, rispetto ai mesi precedenti, si stanno registrando notevoli aumenti di nuovi indirizzi di accumulo, come sostegno della tesi che ci troviamo in una fase di pre-pump.

Di questo passo i 100.000 dollari non sono più un miraggio e potranno essere raggiunti entro la fine del 2024.

Fonte: https://cryptoquant.com/insights/quicktake/6659bf8d2295b967a3400a29-Growth-Surge-in-Bitcoin-and-Ethereum-Accumulation-Addresses-What-It-Means-for-th?amp;utm_medium=sns&utm_campaign=quicktake&utm_content=crazzyblockk

Gli ETF Bitcoin spot continuano a togliere supply dal mercato grazie agli inflow positivi.

Oltre ai dati relativi ai comportamenti degli holders di lunga data e ai dati delle riserve degli exchange, per poter fornire un quadro generale on-chain completo, prendiamo in esame gli ultimi risultati riguardanti gli afflussi degli ETF spot Bitcoin.

Notiamo attentamente come l’accumulazione da parte degli holders che hanno sostenuto la risalita dei prezzi della moneta nel mese di maggio, è stata accompagnata dagli inflow nettamente positivi per gli ETF a Wall Street nelle ultime due settimane, con dati che hanno superato i 136 milioni di dollari al giorno di media.

Gli afflussi netti hanno superato di circa 4 volte la produzione di nuove coins da parte dei miners della rete, evidenziando una situazione tendente alla deflazione in cui vengono “bruciate” più monete di quante ne vengano prodotte.

Da notare  come gli ETF hanno registrato inflow positivi per 15 giorni consecutivi a partire dal 13 maggio, quando Bitcoin aveva appena iniziato il recupero dai dip a quota 61.400 dollari.

Molto importante a tal proposito ciò che è successo venerdì scorso,quando  nonostante il pesante outflow di GBTC con 124 milioni di dollari venduti, sono state acquistate ulteriori quote dall’altro lato, portando a fine giornata l’afflusso netto ad uno stato positivo a quota 48,8 milioni di dollari.

Ora sembra come se la fase di micro-capitolazione che ha caratterizzato la seconda metà del mese di marzo e tutto il mese di aprile, sia ormai svanita per lasciare spazio ad una fase di accumulo.

In totale ora gli ETF Bitcoin USA detengono un Total Net Asset di 59,42 miliardi di dollari.

Fonte: https://sosovalue.xyz/assets/etf/us-btc-spot

Da sottolineare come il 29 maggio l’ETF iShares Bitcoin Trust (iBIT) di BlackRock ha superato il Bitcoin Trust (GBTC) di Grayscale in termini di partecipazioni in Bitcoin, con iBIT che ha raggiunto i 288.670 BTC detenuti (AUM $19,6 miliardi), rispetto ai 287.450 di GBTC (AUM $19,26 miliardi)

iBIT ha inoltre registrato un volume di scambi medio giornaliero di 303,4 milioni di dollari nell’ultimo mese, superando i 291 milioni di dollari di GBTC. Questo aumento del volume degli scambi riflette la crescita degli investitori fiducia nel prodotto ETF di BlackRock

Questo genere di concorrenza tra i top due prodotti di investimento regolamentati in America su Bitcoin offrendo vantaggio all’interno mercato con quote di spread bid-ask più ristrette, maggiore liquidità e maggiori volumi di scambio, riducendo costi di transazioni e rendendo le contrattazioni più immediate, sicure ed efficienti rispetto a quanto non lo siano mai state.

Il terzo ETF per AUM è quello di Fidelity con 164.158 BTC a bilancio.

Fonte: https://timechainindex.com/

Ora sarà interessante osservare i dati degli ETF Bitcoin spot in Australia, il cui trading è stato aperto per la prima volta proprio oggi.

L’accettazione pubblico a livello mondiale di Bitcoin come asset finanziariamente riconosciuto, con l’espansione di nuovi ETF e di nuove piazze d’affari, porterà sicuramente ad una fase di nuova adozione tra gli investitori istituzionali, con il prezzo della crypto che verosimilmente vedrà nuovi massimi nei prossimi mesi.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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