HomeBlockchainRegolamentazioneRegolamentazione Web3: il Nebraska introduce il disegno di legge “Blockchain Basic Act”

Regolamentazione Web3: il Nebraska introduce il disegno di legge “Blockchain Basic Act”

Il 5 gennaio 2024, il senatore dello stato del Nebraska, Eliot Bostar, ha presentato il disegno di legge 911 denominato “Blockchain Basics Act”, che mira a rafforzare la regolamentazione del settore blockchain e crypto.

Si tratta di una proposta di legge molto importante. Con essa, si vanno a tutelare i diritti di tutte le aziende che lavorano nel Web3 e che ancora non possono fare affidamento su un framework legislativo chiaro e trasparente.

Con il passare degli anni la crypto community sta conquistando sempre più consapevolezza dell’importanza della regolamentazione per poter crescere in termini di adozione, ed ora pretende di essere ascoltata dai vari governi internazionali.

Il Blockchain Basic Act arriva in Nebraska nel mezzo di un momento clou per l’industria crittografica, in cui sono attese multiple approvazioni da parte della SEC per il lancio del primo ET spot Bitcoin nella borsa valori statunitense.

Vediamo tutti i dettagli di seguito.

Ultime news sul fronte della regolamentazione crypto in Nebraska: proposto il disegno di legge “Blockchain Basic Act”

In Nebraska si mira alla regolamentazione del settore crypto: il 5 gennaio 2024 il senatore dello stato del Nebraska Eliot Bostar ha presentato un disegno di legge chiamato “Blockchain Basics Act” con cui si va a chiedere al governo maggiore tutela per le aziende che fondano i propri business nel web3.

Questo disegno di legge è simile a quello introdotto di recente nel Missouri e, secondo il Satoshi Action Fund, altri 11 stati dovrebbero introdurre regolamenti simili quest’anno.

Il Satoshi Action Fund è un’organizzazione no-profit che spinge i legislatori a introdurre iniziative legate alle criptovalute: Dennis Porter, CEO dell’ente, ha collaborato alla stesura del documento con Bostar e partecipato ad altri progetti simili.

L’atto presenta diversi obiettivi: i principali riguardano la necessità garantire agli abitanti del Nebraska di minare criptovaluta senza essere in possesso di particolari licenze, rispettando tuttavia i limiti di inquinamento acustici esistenti, di esercitare la custodia delle loro risorse in Bitcoin e di effettuare transazioni in crypto liberamente.

Esso richiede inoltre di esercitare la custodia delle loro risorse in Bitcoin e di effettuare transazioni in crypto liberamente e di legittimare la gestione di un nodo blockchain in completa autonomia. 

Da sottolineare poi come i servizi di staking nel disegno di legge non sono considerati come security in Nebraska.

Infine, viene fatto riferimento ad una particolare esenzione delle imposte statali sulle plusvalenze per i cash-out in crypto inferiori ai 200 dollari

Questa mossa rientra a pieno all’interno di una strategia nazionale volta a lottare per il raggiungimento dell’adozione mainstream della tecnologia blockchain attraverso la regolamentazione dell’industria crittografica.

Secondo Porter, la tiritera legislativa che sta affrontando il settore potrebbe seguire la stessa strada presa dalla regolamentazione della cannabis.

Da segnalare come gli sforzi di Bostar in Nebraska arrivano in comitanza di un’altro evento catalizzatore per la lotta ai diritti delle crypto: il 4 gennaio il senatore dello stato della California Steve Padilla ha presentato, infatti, due progetti di legge per creare un “quadro sicuro ed etico” per i fornitori di servizi di intelligenza artificiale (AI) che lavorano nello stato.

I legislatori di questi Stati avranno molto lavoro da fare nelle prossime settimane.

L’importanza della regolamentazione nell’industria delle criptovalute

Mentre in Nebraska si chiede al governo di approvare il “Blockchain Basic Act” per il sostegno dei diritti delle società che operano su blockchain, a Washington D.C tutti gli occhi sono puntati sul quartier generale della Securities and Exchange Commission.

L’autorità federale preposta alla vigilanza dei mercati statunitensi dovrà infatti prendere una delicatissima decisione nei prossimi giorni per quello che riguarda l’approvazione o la negazione del primo ETF spot Bitcoin nel Paese.

Dopo un lungo periodo di ostilità contro il settore, confermato dai plurimi attacchi agli exchange di criptovalute che operano negli Usa come Coinbase, Binance e Kraken, ecco che la SEC potrebbe cambiare linea di pensiero da qui a breve.

Il 10 gennaio è prevista infatti la data ultima per  la presa di parola della commissione nei confronti dell’ETF spot di Ark Invest, fondo di investimento capitanato dalla famosa Cathie Wood: in quel giorno Gary Gensler ed il suo team potranno solo approvare o negare l’ETF, motivando le proprie spiegazioni.

Non sembrano esserci elementi per impedire il lancio del primo fondo quotato al Nasdaq per Bitcoin, ma ad ogni modo in caso di rigetto, nei giorni successivi lo stesso ente federale dovrà dare un seguito alle richieste di altri gestori patrimoniali come BlackRock, vanEck, Wisdomtree, Bitwise ed Invesco.

Tutte le deadline convergono tra il 10 ed il 15 gennaio 2024.

etf bitcoin spot deadline

L’approvazione dell’ETF spot Bitcoin sembra ormai solo questione di tempo, con diversi fondi tra quelli citati in precedenza che nella giornata di oggi hanno inviato i propri aggiornamenti FORM S-1, facendo venire ai cripto investitori la pelle d’oca.

In parallelo, sono state già delineate le commissioni che BlackRock ed altri competitor applicheranno sui propri veicoli di investimenti in Bitcoin, in caso di approvazione dalla SEC.

Queste vanno da uno 0,25% offerto da ARK e Vaneck fino all’1,5% di Grayscale con la maggior parte dei Fund Manager che si attesta al di sotto dello 0,8%.

In particolare, Vaneck ha promesso che devolverà il 5% dei suoi profitti agli sviluppatori dell’associazione non profit del Brink.

Il lancio dell’ETF spot per Bitcoin rappresenta un traguardo di estrema importanza nel campo della regolamentazione: con esso il crypto asset verrà di fatto legittimato dall’autorità di vigilanza dei mercati principale degli Stati Uniti.

Si uscirà dunque dal far west per abbracciare un contesto fatto di trasparenza e chiarezza normativa.

Con la sua approvazione alle porte, ci si aspetta un aumento sostanziale dei volumi di mercato sulle principali piazze d’affari crittografiche.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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