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L’incredibile storia di Jimmy Zhong: l’hacker che rubò 50.000 bitcoin al mercato di droga online Silk Road

In questo articolo ripercorriamo le tappe legate alla coinvolgente storia di Jimmy Zhong, cittadino americano ritenuto responsabile di aver hackerato il mercato darknet di droga online” Silk Road” riuscendo a rubare oltre 50.000 bitcoin.

Si tratta di una somma stratosferica, che rapportata al momento in cui Jimmy venne arrestato dalla polizia federale “Internal Revenue Service Criminal Investigation” (IRS), aveva un controvalore di 3,36 miliardi di dollari.

Tra il 2012, anno del colpo messo in atto contro Silk Road, ed il 2019, anno del suo arresto, l’hacker aveva sperperato milioni di dollari  in feste,  viaggi, macchine costose e vestiti firmati principalmente nella speranza di farsi degli amici e di sentirsi considerato.

Ora Jimmy ha 33 anni e dal 14 luglio 2023  sta scontando la sua pena  di 1 anno e 1 giorno all’interno della prigione federale di Montgomery, in Alabama.

Jimmy Zhong ed il furto dei bitcoin del mercato darknet Silk Road

Jimmy Zhong è un cittadino statunitense nato il 24 maggio 1990, che tra il 2011 ed il 2012 riuscì a compromettere i sistemi di sicurezza del mercato darknet Silk Road, portando a casa la bellezza di 50.000 bitcoin.

Mentre Ross Ulbricht, fondatore del mercato di droga online alimentato da criptovalute, è stato arrestato nel 2013 e condannato all’ergastolo, Jimmy è stato smascherato dalle autorità federale degli Stati Uniti solo a novembre 2021 e condannato ad un 1 anno di carcere.

Quest’ultimo, che altro non era che un appassionato di informatica entrato all’interno della community bitcoin nel 2009, si era accorto agli albori di Silk Road che la piattaforma aveva un bug nel sistema dei prelievi.

Sfruttando questo difetto fu capace di prelevare grandi quantità di bitcoin, a tranche di 200-2000 unità, in poco meno di 2 anni di attività all’interno del mercato nero, dove tuttavia non si cimentò mai nella vendita di stupefacenti.

In tutto prelevò circa 50.000 BTC e divise il bottino su 11 diversi wallet per criptovalute in un primo momento.
Il seguente grafico fornito da Chainalysis raffigura il flusso di fondo dal portafoglio di Silk Road a quelli di Jimmy Zhong

Per il primo anno dopo il colpaccio messo in atto dal giovano statunitense, non utilizzò i fondi rubati ed iniziò a spostarli successivamente tramite piccole transazioni e prendendo degli accorgimenti per tutelare la sua identità.

Utilizzò ad esempio dei mixer per Bitcoin, che facendo perdere le tracce delle monete incriminate, impedirono agli agenti federali americani di scoprirlo per 9 anni.

Le criptovalute, una volta che lo storico delle transazioni passate era stato ripulito, sono state poi suddivise in due portafogli, contenenti uno 40.000 bitcoin e 10.000 l’altro.

Dobbiamo poi ricordare che nel 2017 il protocollo fork di Bitcoin, ovvero Bitcoin Cash, regalò a tutti i possessori di BTC un equivalente in BCH, che Jimmy convertì intelligentemente subito dopo ottenendo 3.500 BTC aggiuntivi.

Sebbene infatti Jimmy Zhong rubò 50.000 Bitcoin dal Silk Road, e spese parte di questo denaro digitale negli anni per godersi la vita, alla fine dei conti furono trovate più monete rispetto al furto iniziale, proprio grazie alla storia del fork di Bitcoin cash.

Una parte di questo surplus è stata comunque confiscata negli anni successivi all’arresto.

La vita frenetica e lussuosa  di Zhong tra il 2012 ed il 2021 e la disperata ricerca di attenzioni nella sua cerchia sociale

Jimmy Zhong, secondo le ricostruzioni degli agenti federali che hanno preso parte alla maxi operazione del suo arresto, in fondo era un bravo ragazzo”.

L’hacker del Silk Road spendeva montagne di soldi in giro per la contea di Athens-Clarke, nello stato della Georgia, comprando qualsiasi cosa le passasse sotto gli occhi.

Nonostante vivesse in un piccolo bungalow vicino al campus studentesco di Athens soggiornava in hotel di lusso  come il Ritz Carlton, il Plaza e il Waldorf Astoria.

Anche se non disponeva di particolari fondi di reddito da lavoro, aveva acquistato vestiti di lusso,auto costose e una seconda casa sul lago a Gainesville.

Inoltre, partecipava ad una infinità di feste in cui l’alcool era l’unico ingrediente a non mancare mai.

Jimmy raccontava a chi gli domandava della sua fortuna economica, che era stato uno dei primi ad acquistare bitcoin nel 2009 e che aveva guadagnato milioni e milioni di dollari grazie ai suoi investimenti da early adopters.

jimmy zhong bitcoin

Qualunque cosa facesse Jimmy era però orientata ad un unico obiettivo: quello di ottenere l’approvazione della sua cerchia sociale facendosi così parecchi amici.

A suo discapito, era stato bullizzato da bambino e visto il suo aspetto fisico poco atletico misto ad una condizione di autismo di cui soffriva, non aveva mai sperimentato la felicità della vita in compagnia e non era mai stato accettato socialmente.

Con i soldi in tasca, tutto cambiò per lui, che offriva a tutti i suoi amici decine di migliaia di dollari solo per ottenere un sorriso da parte loro .

Nel 2018 ad esempio, quando la sua amata squadra di football dei Georgia Bulldogs ha partecipato al Rose Bowl, Zhong ha riunito un piccolo gruppo di amici per un pellegrinaggio a Los Angeles. 

Jimmy Zhong in quel frangente noleggiò un jet privato e diede ad ogni suo amico fino a 10.000 dollari per fare shopping a Beverly Hills.

jimmy zhong bitcoin

La sua aspirazione all’accettazione sociale era talmente forte che preferiva non guardare in faccia alla realtà e non credere a chi gli diceva che i suoi amici lo stavano usando solo per denaro.

Una volta nel 2021, dopo essere stato vittima di un furto alla sua abitazione ed aver perso circa 150 bitcoin, Jimmy si rivolse ad un investigatore privato a Longaville  che iniziò a tenere sotto controllo tutti i suoi amici.

Quest’ultimo, dopo aver scoperto che proprio un amico del milionario era ritenuto il principale sospettato del furto, spiegò a Jimmy la situazione.
Lui però non voleva sentire quelle parole. 

L’investigatore, in un libro che scrisse successivamente allo scoppio della vicenda, raccontò che:

“Si sarebbe arrabbiato se gli avessi detto che qualcuno avrebbe dovuto sapere dove fossero questi soldi. Jimmy voleva essere amato.Jimmy voleva degli amici”

L’operazione speciale dell’arresto di Jimmy Zhong e la confisca del bottino in Bitcoin

Purtroppo la bella vita di Jimmy Zhong, finanziata con i proventi della droga del mercato Silk Road da lui stesso hackerato, stava per giungere al termine proprio dopo che venne derubato dal suo “amico”.

Nello stesso anno infatti, fece un errore madornale che gli costò la fine del sogno miliardario che stava vivendo ormai da 9 anni.

Un giorno infatti l a società di monitoraggio blockchain Chainalysis si accorse che 800 dollari in bitcoin con evidenti collegamenti con l’hack di SIlk Road, erano stati spostati verso un exchange di criptovalute che richiedeva la registrazione KYC ai propri utenti.

Immediatamente i titolari dell’exchange in questione sono stati interrogati dalle autorità investigative degli Stati Uniti che stavano cercando di scoprire l’identità dell’hacker del mercato darknet e sono spuntati fuori nome e cognome del soggetto con tanto di indirizzo di residenza.

Ad ogni modo queste prove non erano sufficienti ad incastrare Jimmy e agli agenti federali servivano più prove per portarlo a processo.

Tramite la collaborazione tra “Internal Revenue Service Criminal Investigation” (IRS), il dipartimento di polizia della contea di  Athens-Clarke, la società di cyber intelligence BlockTrace  e la partecipazione dell’agente speciale Trevor McAleenan si riuscì ad incastrare Jimmy Zhong.

Il gruppo si sarebbe avvicinato a Zhong usando uno stratagemma, dicendogli che stavano indagando sul crimine per cui aveva chiamato pochi mesi prima, quello in cui un ladro aveva rubato centinaia di migliaia di dollari da un suo wallet bitcoin.

Dopo aver familiarizzato con Jimmy ed aver ottenuto informazioni più precise riguardo la sua condizione, le forze dell’ordine riuscirono ad ottenere tutto ciò che gli serviva per incriminarlo.

In particolare l’hacker di Silk Road mostrò loro che aveva 60 o 70 milioni di dollari in uno dei suoi portafoglio bitcoin come gesto di vanto, oltre a fargli vedere il suo lanciafiamme personale, il suo bar dotato di set per spogliarelliste, e decine di cimeli molto costosi.

Durante la visita a casa di Jimmy le forze dell’ordine che stavano fingendo di aiutare il ragazzo fecero scivolare un dispositivo noto come “jiggler” nel laptop di Zhong, facendo muovere continuamente il cursore e dando alle forze dell’ordine l’accesso ai contenuti protetti da password del computer.

Pochi giorni dopo le autorità si sono fiondate a casa del soggetto con un mandato di perquisizione, urtando il suo cancello con una macchina per prendere alla sprovvista il ladro di bitcoin, evitando così che potesse spegnere il suo pc ed impedire l’accesso ai propri portafogli.

Se si fosse accorto del blitz, avrebbe infatti potuto prendere velocemente provvedimenti e mettere al sicuro il suo bottino crittografico.

Alla fine sono stati trovati 50.491 Bitcoin equivalenti a circa 3,36 miliardi di dollari, all’interno di una scatola di popcorn con un computer nascosto al suo interno.

Inoltre, gli agenti hanno anche recuperato oltre 660.000 dollari in contanti, metalli preziosi e 25 monete Casascius, che sono rappresentazioni fisiche di Bitcoin contenenti chiavi private per accedere al Bitcoin reale. 

Nel corso delle inchieste consegnò volontariamente altri 861 Bitcoin nel marzo 2022 e nel maggio 2022.

Jimmy Zhong, l’hacker miliardario in cerca di amici, è stato definitivamente condannato ad 1 anno ed 1 giorno di reclusione presso la prigione federale di Montgomery, in Alabama.

Sta scontando la sua pena da aprile 2023.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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