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Prezzo di Ethereum di nuovo a ridosso dei 2.000 dollari: l’interesse istituzionale per un ETF spot mantiene forte la crypto

Ethereum ha aperto la giornata di oggi con i mercati leggermente in calo, ma la sua struttura di prezzo si mantiene salda a ridosso dei 2.000 dollari, sospinta da un crescente interesse istituzionale per l’approvazione di crypto ETF spot.

I dati on-chain mostrano resilienza per Ether, con la sua rete crittografica che è tornata a registrare commissioni elevate portando da un lato un boost nello yield dei validatori e causando dall’altro una riduzione netta di emissioni della crypto.

Cosa ci aspetta da qui a fine anno per Ethereum? 

Lo vediamo in questo articolo.

Il prezzo di Ethereum e l’entusiasmo di un potenziale ETF spot per la crypto

L’entusiasmo del mercato per un potenziale ETF spot  negli Stati Uniti sta sorreggendo il prezzo della crypto Ethereum, che nonostante oggi abbia aperto la giornata in calo riesce  a mantenersi a ridosso del livello chiave dei 2.000 dollari.

Da metà ottobre in poi ether ha fatto vedere i muscoli arrivando ad eguagliare il massimo locale di aprile in area 2140, senza riuscire però a rompere definitivamente il livello.

Il 1° novembre la fomo sui mercati si è fatta sentire quando la Securities and Exchange Commission ha riconosciuto la richiesta di Grayscale Investment di convertire il suo trust in un titolo negoziabile presso la borsa valori Nasdaq.

Gary Gensler ed il suo team hanno dovuto obbligatoriamente dare voce alle richieste di Michael Sonnenshein per via di un’ordinanza diretta del tribunale che aveva in precedenza riconosciuto il diritto dell’asset manager di domandare una conversione del suo fondo.

I traders hanno poi dato un forte aiuto in occasione del 9 novembre, quando il gestore patrimoniale BlackRock ha seguito le orme di Grayscale andando a fare ulteriore pressione sulla SEC e causando un pump immediato del 12% sul prezzo di Ethereum.

La fiducia positiva dei mercati sta a significare che in molti si aspettano che l’ente federale statunitense preposto alla vigilanza dei mercati assecondi le richieste di queste società agli inizi del 2024, scatenando così l’inizio della vera bull run delle crypto.

L’outlook generale per la seconda moneta del mercato per capitalizzazione sembra essere tutto sommato positivo, visivamente pronto per supportare un ritorno in zona 2.500 dollari dove Ethereum non mette piede ormai da maggio 2022.

Sul fronte dei mercati derivati nelle ultime 24 ore l’ammontare di opzioni in call ha superato il totale di quelle in put, mentre l’open interest continua a salire imperterrito andando a sfiorare i volumi massimi di sempre.

Le piazze d’affari dove si svolgono più contrattazioni in questo contesto sono quelle di Deribit, OKX ,CME e Bybit  con infine Binance che chiude la classifica, incapace di farsi spazio contro gli altri competitor.

grafico prezzo crypto ethereum OI

Guardando al grafico di Ethereum possiamo notare come i prezzi si mantengono al di sopra deell’EMA 50 su time frame 4 ore, con la soglia dei 2.000 dollari che fa da spartiacque tra lo scenario rialzista e quello ribassista nel breve periodo.

Sarà fondamentale chiudere la settimana al di sopra di questa cifra psicologica per dare spazio ad un’ulteriore leg up per la crypto che potrebbe finalmente arrivare a segnare nuovi massimi annuali.

Al momento tuttavia, nonostante le aspettative positive dei partecipanti del mercato crypto, non ci sono le conferme di tutto ciò e la continuazione rialzista della struttura prezzi di Ethereum resta ancora  solamente una speranza.

Da fare attenzione soprattutto al livello dei 1.900 dollari poiché, in caso di rottura ribassista, potrebbe causare un grave scivolone alla valuta decentralizzata.

grafico prezzo crypto ethereum
Grafico a 4h del prezzo di Ethereum (ETH/USD)

Analisi on-chain di Ethereum: tutti i fattori da analizzare

I dati on-chain sono incoraggianti per Ethereum e mantengono elevate le aspettative di una previsione prezzi positiva per la crypto, che vede in questo momento lottare per mantenere la quotazione di 2.000 dollari per coin.

Dopo che i prezzi hanno cominciato la corsa al rialzo da metà ottobre in poi, anche le commissioni registrate sulla rete crittografica hanno visto un’impennata, con l’intero ecosistema decentralizzato che ha visto lievitare da un momento all’altro il costo per l’utilizzo del network.

In particolare al momento le commissioni sono di circa 28 gwei, e richiedono più o meno 20 dollari per eseguire uno swap e 35 dollari per la vendita di un NFT. Fino a pochi giorni fa i valori erano almeno 3 volte più bassi.

Vista la situazione, anche le fees dei rollup che si appoggiano su Ethereum hanno segnato un netto incremento: le reti ZkSync, Starknet, Arbitrum e Base sono quelle su cui si sono visti i maggiori rialzi stando ai dati di L2fees.

Tutto ciò, sebbene possa essere visto negativamente sul fronte dell’esperienza utente, rappresenta un toccasana per l’ecosistema Ethereum, soprattutto per i suoi validatori che possono contare su un boost dei loro profitti.

A proposito di validatori, possiamo notare come la situazione complessivamente incoraggiante della crypto abbia spinto gli stakers del network a raggiungere un nuovo massimo storico di ETH depositati sulla Beacon Chain, pari a 28,3 milioni di coin.

Tornando al discorso fees, vediamo come l’aumento sproporzionato di quest’ultime abbia portato ether a tornare ad una condizione di deflazione, con la rete che brucia più monete di quando ne metta in circolazione ogni giorno.

Dall’EIP-1559, aggiornamento che ha imposto il burn di una quota delle commissioni registrate sul network, ETH si è mantenuta stabilmente a ridosso del livello dello 0, senza accusare nè particolari incrementi della supply circolante nè notevoli decrementi.

Nelle ultime settimane, però, la situazione sembra essersi fatta più interessante, con la rete che è arrivata addirittura a vedere emissioni nette negative di oltre 3.000 ETH in un singolo giorno.

In questo contesto la seconda crypto del mercato sembra assomigliare sempre di più a Bitcoin, che per rimanere in tema di deflazione, è quasi pronto per il suo quarto halving che ridurrà del 50% i premi di estrazione dei miners.

Se questa situazione dovesse rimanere invariata anche per i prossimi mesi, potremmo tranquillamente osservare un prezzo di Ethereum maggiorato rispetto ai livelli attuali, con la quota dei 2.500 dollari e successivamente quella dei 3.000 dollari finalmente abbattute.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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