HomeCriptovaluteBitcoinL’incontro tra Nasdaq e SEC per discutere dell’approvazione dell’ETF su Bitcoin spot

L’incontro tra Nasdaq e SEC per discutere dell’approvazione dell’ETF su Bitcoin spot

Ieri, i membri della commissione federale SEC hanno avuto un incontro riservato con i dirigenti del Nasdaq, NYSE ed altri exchange per discutere di alcune questioni riguardanti la possibile approvazione di un fondo negoziato in borsa, anche detto ETF spot, per Bitcoin.

Questi meetings sono di normale natura amministrativa e vengono solitamente tenuti dalla  SEC quando quest’ultima è in procinto di “finalizzare i commenti”, ergo concludere le ultime pratiche, prima dell’approvazione di un nuovo strumento finanziario.

Ad ogni modo non è ancora noto ciò di cui si è parlato durante l’incontro, e potrebbe rimanere un segreto per ancora qualche giorno.

In questa situazione di frenesia, c’è chi sta cogliendo l’occasione per diffondere FUD, come la società di consulenza Matrixport che ieri ha pubblicato un report molto criticato, in cui si affermava  che la SEC molto probabilmente rifiuterà le richieste di approvazione di un ETF spot Bitcoin a Gennaio.

Cosa sta succedendo dunque? La SEC accetterà o rifiuterà le richieste di BlackRock, Ark, Vaneck e di altri fondi?

Vediamo tutto nei dettagli di seguito.

Il Nasdaq incontra la SEC per parlare dell’ETF spot di Bitcoin

Secondo quanto emerso da alcune indiscrezioni, confermate poi dai principali media USA,  ieri la Securities and Exchange Commission (SEC) ha tenuto un incontro con i dirigenti del Nasdaq, NYSE ed altri operatori dei mercati statunitensi, per discutere di alcune questioni relative al tanto atteso ETF spot per la criptovaluta Bitcoin.

Come riportato infatti dalla giornalista di Fox Business Eleanor Terrett, il team del Nadaq, che nella scorsa estate ha  presentato 19b-4 per iShares BlackRock di Bitcoin alla SEC, sta discutendo insieme ad altri importanti exchange del settore, della “finalizzazione dei commenti” per gli stessi documenti.

Tutto ciò fà pensare a primo impatto che l’approvazione di un fondo negoziato in borsa per la prima principale criptovaluta del mercato, sia ormai solo questione di tempo.

Come infatti evidenziato da Eric Balchunas, analista senior dell’ETF presso Bloomberg Intelligence, solitamente la SEC non organizza questo tipo di incontri se intende negare o ritardare le proposte effettuate dai fondi di investimento.

Secondo lo stesso Balchunas l’approvazione dell ETF spot per Bitcoin sarebbe ormai imminente.

In merito alla notizia, gli esponenti del Nasdaq hanno preferito non rilasciare dichiarazioni ai media. Anche il NYSE e il CBOE non hanno risposto alle richieste di commento, lasciando con sulle spine gli investitori del settore crypto, che attendono da mesi l’approvazione di uno strumento regolamentato per BItcoin.

Nonostante la riservatezza delle varie entità, l’entusiasmo degli operatori del mercato crypto è palpabile: in moltissimi si aspettano che entro il 10 gennaio la SEC approverà la prima richiesta avanzata da Ark, essendo l’ultima data disponibile per emettere un verdetto definitivo.

In particolare la SEC non potrà più ritardare la propria decisione: in quella data potrà solo accettare o rifiutare l’ETF di Ark, con le scadenze per altri fornitori collocate nei giorni successivi.

Il 14 e 15 gennaio sono infatti fissate le date per un verdetto sulle richieste di BlackRock, Bitwise, VanEck, Wisdomtree, Invesco & Galaxy e Fidelity.

nasdaq sec bitcoin etf

Il report di Matrixport sulla questione ETF: la SEC respingerà tutte le richieste a gennaio

Mentre la SEC finalizza gli ultimi dettagli in merito alla questione ETF spot con Nasdaq ed altri operatori, non manca all’appello chi cerca di diffondere FUD all’interno del settore crittografico.

Proprio ieri la società i servizi di consulenza in ambito crypto Matrixport, ha pubblicato un report in cui viene evidenziato uno scenario completamente differente da quello descritto negli ultimi mesi dagli esperti dell’industria.

Secondo Matrixport, l’ente federale degli Stati Uniti rifiuterà tutte le richieste per l’ETF spot di Bitcoin a gennaio, lasciando come ipotesi di approvazione le date di marzo, su cui vertono le scadenze di altri fondi di investimento.
Nel report si legge chiaro e tondo che:

“Il presidente della SEC, Gary Gensler, non sta abbracciando le criptovalute negli Stati Uniti, ed è improbabile aspettarsi che voti a favore dell’approvazione gli ETF spot Bitcoin

A motivare il pessimismo della società ci sarebbero questioni di natura politica: 5 commissionari della SEC sono infatti democratici e non hanno interessi propagandistici ad approvare uno strumento così controverso come un fondo negoziato su Bitcoin.

In questo contesto c’è da ricordare che quasi tutti i democratici degli Stati Uniti sono contro  le criptovalute e in più occasioni hanno cercato di ostacolare i progressi del settore.

Inoltre, secondo la tesi negativa di Matrixport, gli applicanti dell’ETF non hanno soddisfatto tutte le richieste della SEC.

In questo contesto è opportuno però osservare che TUTTE queste spiegazioni non hanno alcun fondamento scientifico e non sono supportate da alcuna fonte: si tratta dunque di un pensiero personale degli esponenti di Matrixport, che potrebbe rivelarsi completamente errato.

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Nel mezzo della pubblicazione di  questa opinione  discordante, che va controcorrente con il resto dell’industria crittografica, Bitcoin ha registrato ieri il suo primo grande storno dopo mesi di uptrend.

In un solo giorno l’asset ha perso il 4,68% del proprio valore, sfiorando i 40.000 dollari con uno spike a ribasso e chiudendo la giornata a quota 42.800 dollari.

Molti utenti su X hanno sin da subito addossato “le colpe” di questo dump a Matrixport che ha contribuito a diffondere pessimismo nel mercato.

A dire il vero però non c’è la benché minima certezza di questa relazione causa-effetto, ed il dump di BTC potrebbe essere legato a questioni più ampie.

Nello stesso giorno è arrivato un ritracciamento pesante anche per gli indici S&P500 e Nasdaq che hanno perso rispettivamente lo 0,8% e l’1,18%.

Entrambi venivano, come Bitcoin, da una contesto di rally a rialzo che proseguiva indisturbato da mesi.

Il crash di ieri dunque potrebbe essere l’inizio di una fase di ritracciamento che non ha nulla a che vedere con la questione ETF, o allo stesso tempo potrebbe rientrare all’interno di un movimento di reset in una situazione di eccessiva estensione del mercato.

Da notare infatti come l’open interest ed il funding rate dei mercati derivati su Bitcon avevano raggiunto livelli di eccessivo entusiasmo. Il crollo di ieri è servito a riportare i tassi di finanziamento a livelli regolari (ancora positivi dunque i long predominano la richiesta di leva) liquidando una vasta gamma di traders che erano posizionati a rialzo.

In poche ore le liquidazioni sono arrivate al mezzo miliardo di dollari, riportando razionalità e serietà nel mercato delle criptovalute.

Fonte: Coinglass
Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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