HomeCriptovaluteTutti uniti contro il FUD della SEC nei confronti di Binance

Tutti uniti contro il FUD della SEC nei confronti di Binance

Il 5 giugno, Binance e le sue affiliate sono state citate dalla US Securities and Exchange Commission per aver commesso 13 illeciti differenti all’interno dei propri business.

Le spiegazioni della SEC, elencate in un documento di 136 pagine, non convincono però la community crypto, che si è riunita su Twitter per difendere i propri diritti e combattere il FUD (Fear, Uncertainty & Doubt) creato dall’agenzia statunitense.

Gli animi si stanno scaldando e la questione si fa sempre più delicata.

Approfondiamo insieme la vicenda.

La causa della SEC e gli effetti del FUD contro Binance

2 giorni fa l’exchange di criptovalute Binance ha subito un’ondata di FUD, dopo che la SEC americana ha presentato 13 accuse formali presso il tribunale distrettuale di New York citando in giudizio Changpeng Zhao (CZ) e la sua azienda.

Inizialmente, la notizia non è stata presa affatto bene dagli investitori, che si sono precipitati a prelevare tutti i fondi che detenevano all’interno dell’exchange, temendo che potesse succedere quanto accaduto a novembre 2022 con FTX.

Binance ha immediatamente smentito tutte le accuse rispondendo che si difenderà vigorosamente in tribunale  dalle calunnie della SEC.

Ad ogni modo, nonostante non siano stati evidenziati fattori che facessero pensare a problemi di liquidità dell’exchange e nonostante lo stesso abbia reso pubbliche le proprie proof-of-reserve, gli utenti hanno preferito non rischiare.

Il risultato, secondo i dati di Nansen, è stato un outflow di asset su Binance.com per  2,68 miliardi di dollari sulla chain Ethereum e 3 miliardi di dollari complessivi multichain, in appena 24 ore dalla notizia. (netflow di 1,43 miliardi)

La corsa ai prelievi dell’exchange non sembra aver messo in crisi l’exchange, che gode di un fortino da 54 miliardi di dollari e può permettersi di affrontare situazioni del genere.

Al momento della scrittura,  la situazione sembra essersi stabilizzata su Binance.com mentre altre fughe di capitali stanno avvenendo proprio in questo momento su Binance.US sul quale la SEC ha minacciato un congelamento degli asset.

Al di là dello spavento momentaneo che la news può aver causato alla community crypto, rimane comunque il fatto che molti utenti hanno subito perdite a livello speculativo.

Nelle 2 ore successive alla presentazione della causa della SEC e al diffondersi del FUD sui social media, Bitcoin ha perso circa il 5% del proprio valore, modificando i pattern dei prezzi che si erano formati in precedenza.

Di conseguenza molti trader sono stati presi alla sprovvista dal crash del crypto asset, perdendo molti soldi.

Un utente in particolare, col nickname “Ash Crypto”, ha affermato su Twitter di aver perso il controvalore di un’intera Lambo, macchina sportiva tanto amata dai crypto trader, per colpa del Binance FUD.

La community crypto si unisce per combattere il FUD nei confronti di Binance

Il FUD nei confronti di Binance si è immediatamente stoppato il giorno seguente, quando la Securities and Exchange Commission ha scelto un altro capro espiatorio da attaccare, ovvero Coinbase.

Dopo la causa contro Binance, la SEC e il suo Presidente Gary Gensler hanno, infatti, preso di mira l’exchange statunitense Coinbase accusandolo di aver violato alcune leggi di registrazione.

Incredibilmente il nuovo attacco dell’ente federale NON ha creato ulteriori turbolenze sul mercato, contribuendo anzi a diffondere consapevolezza fra il mondo crypto delle ingiustizie portate avanti dalla SEC.

Com’è possibile infatti che la stessa commissione abbia concesso l’IPO di Coinbase nel 2021 quando, stando alle recenti accuse, non sarebbe un broker registrato e avrebbe operato illegalmente sul territorio americano sin dal 2019.

Ciò contraddice in maniera palese le affermazioni della SEC stessa, che si trova a confondere le idee agli investitori.

Tutta la community crypto in risposta all’accanimento contro Coinbase e al FUD nei confronti di Binance ha risposto a gran voce mettendo in luce  il doppiogiochismo e le oscurità dell’ente federale

In particolare Charles Hoskinson, fondatore di Cardano, ha espresso la propria solidarietà verso Binance spiegando che le mosse della SEC fanno parte di una strategia architettata per favorire il futuro ingresso delle CBDC nel mercato, a discapito delle criptovalute.

La SEC vorrebbe infatti ostacolare il progresso crypto in USA  evitando ogni tipo di collaborazione con i provider del paese, ed alimentando le diatribe tra i sostenitori del libertarismo e quelli dell’autoritarismo.

Lo stesso CZ, Ceo di Binance, ha espresso i propri dubbi sulla buonafede dell’agenzia federale nel voler “proteggere” gli investitori americani.

La mossa della SEC non fa altro che creare i presupposti per un allontanamento dell’industria negli Stati Uniti, favorendo l’ingresso nel settore da parte di player di altri Paesi.

Changpeng Zhao si chiede se effettivamente la SEC stia proteggendo gli investitori dai pericoli dai mercati o stia proteggendo se stessa ed interessi politici dei poteri forti.

La situazione puzza di marcio.

Una riflessione sui possibili scenari futuri

La questione del FUD creato nei confronti di Binance e le recenti accuse contro Coinbase non hanno fatto altro che fortificare la community crypto, ormai stanca del bullismo della SEC.

Su Twitter si stanno diffondendo opinioni di sfiducia verso l’ente federale statunitense, che ha ormai scoperto le proprie carte evidenziano interessi politici che sono a monte della propria attività.

La stessa SEC che anni fa si è fatta “fregare” ( o forse era anch’essa coinvolta) dal bluff più grande della storia della finanza firmato Berni Madoff, ora sta bluffando al proprio pubblico, diffondendo informazioni false e contraddittorie agli investitori che dovrebbe proteggere.

La stessa agenzia che non è stata in grado di individuare  le attività fraudolente di FTX e di anticipare le bankrun di Genesis, Voyager, e Blockfi, sta giustificando la propria incompetenza con un attacco generale al settore delle criptovalute.

https://twitter.com/twobitidiot/status/1666243210849427456

Ad ogni modo, SEC o non SEC, è evidente come alle criptovalute non importi nulla delle regolamentazioni USA e dell’opposizione degli sostenitori dell’autoritarismo.

Bitcoin in particolare è stato creato con la caratteristica di essere resistente alla censura e potenzialmente utilizzabili in qualsiasi luogo del mondo in cui sia presente una connessione a internet.

Se gli Stati Uniti dovessero veramente ostacolare lo sviluppo del settore obbligando i provider di scambi a cessare le proprie attività, tutta l’industria si sposterebbe altrove, senza ombra di dubbio.

Il settore ha raggiunto una capitalizzazione e un’importanza tale da non poter più essere ignorato, dunque ci sarà sempre qualcuno pronto ad accoglierlo a braccia aperte, sostenendo l’innovazione e guadagnando esplicitamente da essa.

A sostegno di questa tesi, è da citare il fatto che nonostante il FUD creato e le accuse pesanti, bitcoin ha recuperato in fretta tutto il dump di due giorni fa, tornando in zona 27 mila dollari.

Un recupero così marcato non fa altro che giustificare la resilienza e il menefreghismo di bitcoin nei confronti di questioni a sfondo politico.

Al di là della price action, che potrà essere più o meno ribassista nei prossimi giorni, è importante comprendere che reversal come questi sottendono un significato ben preciso:

Bitcoin è qui per restare. Le crypto sono qui per restare.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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