Ieri, ENS Labs, la società che si occupa della gestione del servizio decentralizzato Ethereum Name Service, ha presentato una proposta di governance dove invita la community ad espandere la propria dapp in una rete di tipo layer-2.
Ancora non si sa nulla del prototipo di network su cui ENS ambisce migrare: tutto ciò che sappiamo è che come criterio fondamentale la nuova chain dovrà essere EVM compatibile, resistente alla censura, decentralizzata e open source.
Anche il money market Aave e la piattaforma di restaking Etherfi stanno pensando di tuffarsi nel panorama dei layer-2 lanciando una rete proprietaria.
Vediamo tutti i dettagli di seguito.
Summary
ENS vuole lanciare la propria blockchain layer-2
Ethereum Name Service (ENS), protocollo per la creazione di domini sulla blockchain di Ethereum, sta pensando di migrare ad un layer-2 per sopperire ad alcuni limiti tecnici e migliorare l’esperienza utente finale.
Questo è quanto riportato da ENS Labs, organizzazione non-profit situata a Singapore che si occupa dello sviluppo della piattaforma ENS, che con una proposal di governance ha condiviso ieri l’idea con la community del progetto.
Senza svelare troppi dettagli, la società ha sottolineato i potenziali vantaggi che verrebbero apportati al protocollo, come una scalabilità migliorata con tariffe del gas ridotte e l’introduzione di nuove funzionalità avanzate.
Il nuovo layer-2 dovrà essere necessariamente compatibile con lo standard EVM, oltre che resistente alla censura, decentralizzato e open source.
Dal 2017 ENS si è affermata come piattaforma leader per la registrazione di domini on-chain, diventando a tutti gli effetti il ponte tra internet tradizionale ed il web decentralizzato.
Con il passare del tempo però sono cambiate anche le ambizioni di questo protocollo, che ora per poter diventare veramente mainstream punta ad offrire costi del gas inferiori alle tariffe di Ethereum e transazioni più veloci.
La blockchain di Ethereum infatti risulta eccessivamente costosa da utilizzare quando c’è troppa congestione, portando alle stelle i costi di commissioni per eseguire una semplice transazione o approvare uno smart contract.
Se la proposta verrà accettata dalla community, la fase di registrazione dei domini passerà sul layer-2, che diventerà a tutti gli effetti la nuova piattaforma per le interazioni degli utenti.
Con l’aggiornamento si propone anche un nuovo sistema gerarchico per gestione più efficace dei domini, dove I titolari di queste risorse avranno accesso a un registro univoco, dove controllare i sottodomini e configurare i risolutori.
Inoltre il passaggio ad ENSv2 sottende il miglioramento dell’interoperabilità multi-chain, con le funzioni di ENS che saranno portate anche all’interno di altri ecosistemi crittografici.
Ancora non conosciamo le tempistiche di questo passaggio fondamentale della storia di Ethereum Name Service, ma verosimilmente la migrazione potrebbe avvenire nel 2025, sempre se la proposta passerà.
In merito alla notizia Eskender Abebe, Responsabile del prodotto e della strategia presso ENS Labs.ha ribadito come il rilascio di Ethereum Improvement Proposal (EIP) 4844 che ha introdotto la funzione del BLOB nei rollup di Ethereum con Dencun, è stato un fattore di enorme importanza che ha motivato il team a valutare il passaggio a layer-2, rendendo di fatto più economiche le transazioni su queste reti di secondo livello. Queste le sue parole:
“Il rilascio di EIP4844 ha reso le reti di livello 2 basate su Ethereum molto più convenienti e scalabili, il che è stato un grande fattore trainante per la proposta di ENS”.
Anche Aave ed Etherfi pensano ad una rete layer2 proprietaria
ENS non sarebbe l’unico top protocollo della blockchain di Ethereum a pensare ad una migrazione presso un layer-2 più scalabile: dopo il recente successo del trend delle soluzioni di ridimensionamento zk-rollup e degli optimistic rollup, con il TVL di questa nicchia che ha superato i 47 miliardi di dollari, sempre più entità puntano a lanciare la propria chain con appoggio su Ethereum.
Una di queste è Aave, famosissimo protocollo di lending che a breve dovrebbe completare l’aggiornamento per il passaggio ad Aave V4 con la piattaforma che mira ad introdurre uno strato di liquidità unificato multi-chain diventando a tutti gli effetti molto più efficiente.
Il fondatore del progetto, Stani Kulechov, in un recente post su X ha fatto presente alla propria community che dopo la V4 Aave potrebbe lanciare il proprio network layer-2 espandendo il proprio ecosistema DeFi verso nuovi orizzonti.
Ricordiamo che Aave rappresenta la terza dapp più grande di Ethereum dopo EigenLayer e Lido, con un TVL di 13 miliardi di dollari: se sbarcasse in un L2, diventerebbe di fatto la rete secondaria più grande di Ethereum, battendo anche il leader del settore Arbitrum.
Sarebbe contemporaneamente anche la terza chain più grande dell’intero settore Defi, dietro a Tron ed ovviamente alla casa madre Ethereum.
Non conosciamo dettagli tecnici del nuovo prodotto ma sappiamo che il lancio ufficiale è previsto per il 2025.
Anche EtherFi, noto protocollo di restaking di ultima generazione con un TVL di 6 miliardi di dollari, ha in programma di costruire un layer-2 proprietario in futuro.
Dopo aver raggiunto enormi risultati sul mercato, come l’introduzione del native restaking sui L2, il lancio di un proprio token come airdrop, e il rilascio di una carta di debito per collateralizzare il bilancio nel protocollo prendendo in prestito USDC, ora EtherFi punta al passo successivo.
Anche qui, non sono noti i dettagli di questo passaggio, se non chè verosimilmente potrebbe avvenire nel 2025 contribuendo a rendere le transazioni degli utenti molto più rapide ed economiche.
L’obiettivo per il protocollo è quello di migliorare l’esperienza utente ed ampliare le proprie connessioni con il panorama DeFi cercando di attirare più risorse e liquidità possibili.