HomeCriptovaluteEthereumChe cosa sono e come funzionano i MEV bot di Ethereum?

Che cosa sono e come funzionano i MEV bot di Ethereum?

In questo articolo verrà trattato il tema dei MEV bot, ovvero di una serie di individui che sfruttano potenti hardware e tecniche studiate ad hoc per ottenere un profitto nell’attività di produzione di blocchi nella blockchain di Ethereum.

Si tratta di un argomento molto complesso e si rietiene necessario dedicare un’introduzione iniziale al tema della validazione blocchi in Ethereum per riuscire a comprendere cosa sono i MEV bot e perché è interessante parlarne.

Tutti i dettagli di seguito.

Una premessa iniziale: il ruolo del validatore e del searchers

Come anticipato, prima di parlare di MEV bot su Ethereum è fondamentale avere una visione a 360° di come funziona la validazione e la pubblicazione dei blocchi sulla blockchain ideata da Vitalik Buterin.

Fermo restando che le tecniche MEV possono essere utilizzate anche su altre reti, in questo articolo ci concentreremo esclusivamente sulla chain Ethereum per non creare confusione.

Su di essa, tutte le transazioni vengono raggruppate inizialmente nella mempool, in attesa di essere raggruppate ed aggiunte ad un blocco, prima di essere effettivamente pubblicate.

Fino ad allora le transazioni rimangono in sospeso e le crypto non vengono messe a disposizione dell’utente che deve riceverle.

Il compito di produrre il blocco definitivo spetta al validatore (con il proof-of-work era il miner) che può scegliere indipendentemente quali transazioni includere per prima.

A questo punto è IMPORTANTISSIMO comprendere che la figura del validatore guadagna da questa attività in due modi: dal block reward (nel caso di Ethereum, 2 ETH a blocco) e dalle TX FEE degli utenti che vogliono avere la precedenza di esecuzione.

È dunque interesse del validatore scegliere le transazioni che “pagano di più” e creare un blocco che lo ricompensi maggiormente in termini di tx fee. 

Pensate che a volte queste superano l’ammontare del block reward. 

L’essenza del MEV, di cui parleremo meglio nel paragrafo successivo, si basa proprio su questo concetto, ovvero il fatto che il produttore di blocchi può ordinare a suo piacimento l’ordinamento delle transazioni in un blocco, facendole eseguire secondo una determinata cronologia che poi avrà determinati effetti sul mercato.

Un’altra figura molto importante in questo processo è quella dei searchers, ovvero degli individui che forniscono un “pacchetto” al validatore con un possibile ordinamento di transazioni, così da semplificare il lavoro ad esso. 

Si tratta di una combinazione di transazione già preimpostata che i validatori possono sfruttare per guadagnare più TX FEE possibili, ricompensando allo stesso tempo il searchers con una commissione per il lavoro svolto.

Il guadagno dei searchers, tuttavia, non sta tanto nella commissione che gli spetta, ma negli effetti che vengono causati quando un validatore sceglie di pubblicare la loro versione di blocco proposta.

Infatti, così facendo il searcher può sfruttare opportunità di arbitraggio su DEX scegliendo di ordinare le transazioni in modo da creare slippage sul prezzo di un asset e trarre vantaggio da questa differenza di prezzo.

Esistono poi altre tecniche che searchers e validatori possono sfruttare, talvolta cercando di fregarsi reciprocamente seguendo solo ed esclusivamente l’ottica del profitto

Il funzionamento dei MEV bot di Ethereum nel dettaglio e il processo di creazione di valore

Dopo il preambolo iniziale, possiamo finalmente parlare di MEV bot su Ethereum.

Con il termine “MEV” si intende “Maximum Extractable Value”, ovvero quell’insieme di tecniche che cercano di massimizzare il profitto di un individuo (che sia esso un validatore, un searchers  o un relayer) scegliendo di includere, omettere, o riordinare determinate transazioni in un blocco.

Essendo la blockchain di Ethereum soggetta all’utilizzo di smart contract ed essendo piena di mercati decentralizzati che vanno dai semplici DEX alle piattaforme di lending, capiamo bene che scegliere l’ordinamento con cui più transazioni possono essere eseguite, cambia totalmente il risultato finale, specialmente quando di mezzo ci sono grandi quantità di criptovalute in gioco.

Non è sempre il validatore a guadagnare in base all’ordinamento delle tx in un blocco: sebbene questo soggetto guadagni il block reward e le tx fee degli utenti a volte altri player traggono vantaggi che portano a profitti milionari anche a discapito dei validatori stessi.

È bene capire che chi sfrutta queste tecniche di MEV non è un utente qualsiasi, ma un esperto che utilizza hardware molto complessi e software specializzati nell’individuazione della strategia migliore e svolgendo tutto ciò in maniera automatizzata.

Possiamo riassumere tutte le tecniche di MEV nelle seguenti fattispecie:

Cerchiamo di approfondire il secondo caso, ovvero quello degli attacchi front run: sfruttando le capacità degli individui implicati nella pubblicazione dei blocchi, è possibile anticipare un ordine di acquisto significativo (rimasto in precedenza in sospeso nella mempool) per creare un aumento del prezzo di un asset, e sfruttare sempre la logica dell’ordinamento delle transazioni per piazzare un ordine di vendita nell’istante successivo e vendere lo stesso asset ad un prezzo maggiore di quello iniziale.

Si parla più specificatamente di sandwich attack quando prima di un ordine importante (per esempio un acquisto di 1000 ETH) si inserisce una tx di acquisto e subito dopo una tx di vendita.

Lo slippage causato dall’ordine della whale rappresenta il profitto della strategia di MEV.

Il mondo dei MEV è estremamente complesso e questi esempi che abbiamo fornito rappresentano solo la punta di un iceberg di un insieme di strategie e tecniche molto più complicate e studiate a tavolino per cercare di ottenere un guadagno.

Ad ogni modo, è importante ricordare che quando un validatore o un searchers trae profitto da un’operazione del genere, per esempio creando “artificialmente” uno slippage di prezzo su un DEX, c’è sempre una controparte che perde lo stesso controvalore in dollari.

Anche qui concettualmente come avviene nel trading, il gioco è a somma zero: quando si parla di denaro non esiste etica.

I pro e i contro delle tecniche MEV utilizzate dai bot su Ethereum

Probabilmente vi starete chiedendo qual’è il vantaggio di avere su Ethereum una struttura di bot che sfruttano strategie di MEV, talvolta giocando sporco, per arricchirsi alle spalle di qualcun altro semplicemente gestendo l’ordinamento delle tx in un blocco.

Esistono correnti di pensiero differenti che elogiano o criticano l’essenza dei MEV e di queste strategie.

Chi è a favore dei MEV bot principalmente crede che questo genere di attività e concorrenza on-chain favorisca una stabilità dei prezzi degli asset nei protocolli DeFi e renda le piattaforme di lending meno pericolose.

È proprio grazie ai MEV bot che ad esempio su Sushiswap ed Uniswap il prezzo di ETH è più o meno sempre lo stesso e non si verificano variazioni importanti che danneggerebbero il trading su questi protocolli.

Infatti, le opportunità di arbitraggio si generano anche e soprattutto grazie alle strategie MEV, ma vengono di fatto sfruttate e concluse all’interno dello stesso blocco ovvero pochi millesimi di secondo dopo.

D’altro canto chi è contro queste tecniche di estrazione del massimo valore, sostiene che l’esperienza utente risulta decisamente più sgradevole visto l’aumento del gas price causato dai MEV su Ethereum.

Nella lotta per avere l’ordinamento delle tx che si preferisce, gli individui implicati in questo processo aumentano le tx fee fino a costringere anche i semplici utenti che vogliono fare un semplice trasferimento di criptovalute a pagare commissioni spropositate.

Inoltre, qualche whale nello svolgere operazioni di acquisto o vendita di crypto on-chain potrebbe subire uno slippage maggiore del normale se venisse preso di mira da un MEV, che da parte sua guadagnerebbe la differenza di prezzo causata.

In conclusione, le strategie MEV rappresentano uno spunto interessante dell’architettura della blockchain di Ethereum e dei ruoli insiti nell’organizzazione dei blocchi.

Ad oggi, questa serie di tecniche è vista di buon occhio dalla community di Ethereum, ma essendo l’ecosistema in continua evoluzione, gli addetti ai lavori monitorano costantemente la situazione per evitare che i MEV possano minacciare il consenso e l’integrità della rete, che finora è stata sempre preservata.

Staremo a vedere quale sarà il futuro di questi bot su Ethereum e se Vitalik e la propria foundation consentiranno la loro evoluzione o creeranno delle soluzioni per distruggerli.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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