HomeCriptovaluteSEC vs Binance: i prelievi degli utenti non spaventano il crypto exchange

SEC vs Binance: i prelievi degli utenti non spaventano il crypto exchange

Dopo che la SEC ha fatto causa a Binance citando 13 illeciti differenti, tra cui il mescolamento dei fondi dei clienti con quelli di CZ, gli utenti si sono precipitati a ritirare le proprie crypto dall’exchange.

Nonostante ciò, la corsa agli sportelli non sembra spaventare Binance, che ha già affrontato situazioni simili in passato e gode del bilancio di asset più alto tra i suoi competitor.

Analizziamo insieme la situazione

La causa della SEC contro Binance e l’ondata di prelievi

Il 5 giugno la Securities and Exchange Commission ha citato in giudizio l’exchange di criptovalute Binance, per violazione di legge sui titoli USA.

L’ente federale ci è andato giù pesante, citando alla Corte distrettuale degli Stati Uniti per il distretto di Columbia  ben 13 illeciti differenti, tra le quali ricadono gravi accuse di inganno agli investitori e gestione poco trasparente dei propri bilanci.

Immediatamente, molti clienti dell’exchange sono corsi a prelevare i propri asset, temendo il ripetersi dell’incubo di novembre 2022 firmato FTX.

Nel dettaglio, le prime 24 ore dopo l’annuncio della causa della SEC sono state quelle più movimentate ed hanno visto complessivamente outflow di criptovalute pari a 3 miliardi di dollari, secondo i dati di Nansen.

In totale il netflow, ovvero la differenza tra i flussi di denaro in entrata e quelli in uscita, ammontavano a circa 1,4 miliardi di dollari in negativo.

Al momento la situazione sembra essersi leggermente placata, con una diminuzione del trend dei prelievi nelle ultime ore.

Ciò è dovuto al fatto che il FUD contro l’exchange è stato smentito su Twitter sia dai rappresentanti di Binance sia da molti utenti attivi nel social media.

In particolare, le ultime 24 ore hanno registrato deflussi meno violenti, con un netflow negativo pari a 387 milioni di dollari. La maggior parte dei movimenti sono avvenuti sulla blockchain di Ethereum.

Negli ultimi 7 giorni, invece, i dati parlano di un netflow negativo di 1,6 miliardi di dollari, di cui anche qui la stragrande maggioranza deriva da transazioni svolte su Ethereum.

La situazione per Binance.com sembra essere sotto controllo

La corsa agli sportelli innescata dalla causa della SEC nei confronti di Binance e dal FUD che si è diffuso rapidamente nelle ore seguenti, non sembra minacciare in modo grave le sorti dell’exchange.

Infatti, la piattaforma gestita dal suo CEO Changpeng Zhao, anche lui citato in causa dall’agenzia federale, ha già affrontato in passato situazioni simili a questa, con prelievi di massa da parte degli utenti molti più consistenti.

Ad esempio, prendendo i dati di DefiLlama, possiamo vedere come il 30 gennaio 2023 c’è stato un flusso di cassa negativo per ben 4,28 miliardi di dollari, mentre il 14 dicembre 2022 si è verificata un’altra importante fuga di capitali per 4,26 miliardi di dollari.

In confronto a questi due eventi, l’outflow dei giorni scorsi non sembra essere particolarmente grave.

binance sec

Se diamo poi un occhiata al bilancio complessivo detenuto dall’exchange, ci accorgiamo che  il deflusso netto  degli ultimi 7 giorni  ammonta “solamente” al 2,8% di tutto ciò che gestisce attualmete Binance.

Si tratta comunque di una somma considerevole, ma non allarmante a tal punto dal dover parlare di una bankruptcy in corso.

Nel dettaglio Binance possiede ancora un totale di asset pari a 57,796 miliardi di dollari, di cui il 28,18% si trova nella chain di Ethereum, il 27,96% su quella di Tron e il 27,27% su Bitcoin.

La token allocation dell’exchange mostra che la maggior parte dei fondi (oltre il 50%) sono stanziati in USDT e BTC, il 12% è in ETH, mentre circa il 10% è suddiviso in BNB e BUSD.

L’exchange più grande al mondo in termini di volumi di scambio e di reputazione non è in pericolo, quantomeno da un punto di vista finanziario e del flusso della liquidità.

Il vero pericolo sembra essere più che altro rivolto verso Binance.US che proprio nelle ultime ore è stato costretto a delistare circa 100 compie di scambio dai propri mercati poichè determinate criptovalute sono state considerate “security” dalla SEC.

Binance.US non ha mai registrato questi “prodotti finanziari”, per cui vi è una regolamentazione particolare datata 1933, dunque non è autorizzata a venderli ai residenti degli Stati Uniti.

Discorso a parte è invece per Binance.com che ha sede legale nelle Isole Cayman, dunque ha più protezione contro l’imposizione dei tribunali USA.

A tal proposito, in questi giorni circolavano false voci riguardo il fatto che qualche giudice americano avesse obbligato Binance a riversare i propri asset su Binance.US per essere definitivamente congelati.

Questo ovviamente, non sta né in cielo né in terra.

Rimaniamo in attesa di aggiornamenti riguardo questa vicenda giudiziaria, che sembra aver preso uno sfondo decisamente più politico, in cui gli interessi degli investitori vengono sempre meno, nonostante dovrebbe essere il fine ultimo della SEC.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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