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Le inscriptions arrivano anche su Ethereum: lanciato il protocollo “Ethscriptions” per creare NFT

Le inscriptions sbarcano anche sulla blockchain di Ethereum grazie al lancio del protocollo “Ethscriptions” che permette agli utenti di mintare NFT ad un costo minore e in maniera più decentralizzata rispetto alla classica archiviazione di dati su smart contract.

Il nuovo protocollo, che si è ispirato ad Ordinals, è visto dalla community come una grande innovazione, ma allo stesso tempo già obsoleto.

Vediamo insieme tutti i dettagli.

Un nuovo modo per creare NFT su Ethereum: il protocollo “Ethscriptions”

A seguito del successo degli Ordinals sulla blockchain di Bitcoin, ecco che le inscriptions arrivano  anche sugli NFT di Ethereum grazie al protocollo “Ethscriptions”.

Il nuovo protocollo, sviluppato il 17 giugno  da Tom Lehman , co-fondatore ed ex CEO di Genius.com, permette agli utenti di inscrivere immagini con dimensione inferiore a 96KB sulla rete Ethereum, creato artefatti digitali simili al NFT.

Lehman, anche noto come Middlemarch su Twitter, ha annunciato che presto le funzionalità di “Ethscription” si amplieranno per consentire l’inscrizione di altre tipologie di file.

https://twitter.com/dumbnamenumbers/status/1669822912579223552

Il processo si basa principalmente sull’utilizzo dei “calldata” di Ethereum, ovvero i dati presenti all’interno di una chiamata ad uno smart contract.

Il vantaggio, rispetto alle classiche soluzioni di archiviazione direttamente  su smart contract, è un costo minore in termini di gas fees e una maggiore decentralizzazione.

In poco meno di 18 ore dal lancio del protocollo si sono registrate circa 30.000 ethscriptions, un numero tale da spingere Lehman a definirlo “un vero successo”

Molti utenti hanno espresso il proprio entusiasmo nei confronti di un innovazione che ha attirato molto interesse tra la community, mentre altri non hanno apprezzato il fatto che i calldata vengono sfruttati dagli sviluppatori Ethereum già da diversi anni.

Inoltre, sebbene su Bitcoin non esistano ancora veri e propri smart contract e le iscrizioni Ordinals rappresentano una necessità per mintare NFT, su Ethereum esistono soluzioni più performanti che utilizzano i contratti intelligenti.

Le Ethscriptions sono viste dunque come già obsolete da una parte della community, mentre l’altra rivendica il lancio del protocollo come un metodo alternativo per mintare NFT che cambierà totalmente le carte in tavola.

Molti utenti hanno abbracciato l’idea delle inscriptions su Ethereum a tal punto dall’aver bloccato temporaneamente l’interfaccia API del sito web di Ethscriptions a causa di una mole così grande in termini di traffico.

I dati delle prime collezioni NFT su Ethereum mintate con “Ethscriptions”

Il protocollo Ethscriptions ha conquistato sin da subito l’attenzione del pubblico del web3 registrando un grande quantitativo  di minting NFT sulla rete Ethereum.

Così come l’avvento di Ordinals ha innescato una corsa pazza alla ricerca dell’elemento ancora non inscritto sulla blockchain di bitcoin, lo stesso si è verificato con Ethereum con gli utenti che si sono precipitati a creare il proprio artefatto digitale unico nel suo genere.

La prima collezione che è stata creata tramite questo processo innovativo è quella degli “Ethereum Punks” ricreando di fatto una delle più celebri collezioni della storia degli NFT, i “Crypto Punks”.

Il floor price dell’ultima versione dei Punks, essendo molto variabile in questa fase, oscilla tra i 0,0099 e i 0,015 ETH.

Ethereum nft Ethscriptions

Secondo i dati di Blur, marketplace decentralizzato per lo scambio di non-fungible tokens, il fenomeno delle Ethscriptions ha catturato nell’ultimo giorno un volume pari a 77,57 ETH.

Se consideriamo invece il numero di scambi a partire da sabato, giorno del lancio del protocollo, questa cifra arriva a 195.19 ETH.
Molto probabilmente, vista la frenesia riscontrata sui social media in merito a questa nuova moda, il volume di scambi raggiungerà facilmente quota 1000 ETH nei prossimi giorni.

Per ora possiamo contare 1237 proprietari di artefatti digitali in stile Ordinals sulla rete Ethereum, e una supply di NFT pari a 3665 pezzi.

Ethereum nft Ethscriptions

Sarà interessante osservare nei prossimi giorni se verranno coniate altre collezioni famose del mondo NFT e se questo trend proseguirà per i prossimi mesi o si spegnerà nel giro di qualche giorno.

Inoltre, in molti si aspettano, dopo la prima ondata di inscriptions che ha coinvolto solo file immagini, di vedere inscrizioni più complesse.

Ad esempio, potremmo assistere a breve alla sperimentazione di token fungibili sulla rete Ethereum in stile BRC-20, senza l’utilizzo di uno smart contract.

Per quanto concettualmente la cosa possa essere decisamente interessante, non rappresenta un progresso per l’ecosistema Ethereum, ma solo un passo indietro rispetto alle funzionalità che la blockchain, descritta da Vitalik come “computer globale per il mondo”, è in grado di offrire.

Non è dello stesso parere Middlemarch, che, entusiasta del lancio del suo protocollo che garantisce l’unicità globale del contenuto di tutte le Ethscriptions valide, ha citato in un tweet:

“il protocollo sta pattinando verso dove sta andando il disco in un mondo L2”

Come procedono le inscriptions su Bitcoin?

Mentre le Ethscriptions iniziano a diventare popolari nel mondo degli NFT su Ethereum, l’universo delle inscriptions su Bitcoin ha già raggiunto il pieno della sua popolarità.

L’attività del protocollo Ordinals di dati su singoli satoshi continua a gonfie vele, tant’è che ieri si sono registrate circa 222.000 inscriptions.

Il numero, seppur sia superiore rispetto alla media dei primi giorni di giugno, determina comunque una diminuzione dell’interesse al protocollo rispetto al mese di maggio, dove si è raggiunto un massimo di 400 mila iscrizioni in un solo giorno.

Ad ogni modo sono ancora molti gli utenti che utilizzano quotidianamente Ordinals, sia per mintare artefatti digitali simili ad NFT, sia per creare token fungibili tramite lo standard BRC-20. Principalmente le inscription sono eseguite con file testo (90,3%), e immagini png (5,3%)

In totale, a partire da febbraio sono state eseguite 12,8 milioni di inscriptions, che hanno “regalato” ai miner tx fee pari a 1745 BTC, equivalenti a 46,1 milioni di dollari.

La mempool di Bitcoin continua ad avere qualche piccola difficoltà ad includere transazioni nei blocchi in tempi rapidi vista la pressione degli utilizzatori al protocollo Ordinals.

In questo momento ad esempio ci sono circa 300 mila transazioni che attendono di essere confermate ed aggiunte ad un nuovo blocco.

È interessante osservare che nonostante le inscriptions continuino a pullulare l’ecosistema Bitcoin, le fee pagate ai miner stanno scendendo parecchio rispetto ai primi giorni di maggio.

Ora queste rappresentano circa il 3% rispetto alla revenue totale dei minatori: dato ancora superiore rispetto al periodo luglio 22 – febbraio 23, ma in netta diminuzione rispetto al top del 42% registrato l’8 maggio 2023.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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