Il Trust di MicroStrategy capitanato da Michael Saylor è tornato in profitto dopo l’ultima leg up di Bitcoin che ha portato al crypto ad oltre 30.000 dollari.
La società continua la sua strategia di accumulazione di Bitcoin tramite DCA, di cui l’ultimo acquisto risale al 5 aprile 2023. Se Bitcoin dovesse continuare il proprio rally, MicroStrategy registrerebbe profitti da capogiro.
Tutti i dettagli di seguito.
Summary
Bitcoin vola il Trust di MicroStrategy Trust torna in profitto
Dopo l’ultimo rally di Bitcoin il Trust di MicroStrategy, incentrato proprio sulla holding della principale criptovaluta del settore, è tornato in profitto di circa 16 milioni di dollari, ovviamente senza aver realizzato alcun gain.
A partire dal 15 giugno, Bitcoin è cresciuto di quasi il 20% nelle quotazioni, facendo emergere sentimenti positivi nel mercato con una crescita sia del fondo fiduciario MicroStrategy sia delle azioni MSTR.
Quest’ultime sono in rialzo di circa il 19% negli ultimi 5 giorni, seguendo in maniera più o meno lineare l’andamento dell’oro digitale.
Michael Saylor applica al suo Trust di MicroStrategy una strategia di accumulazione per Bitcoin che vede acquisti ricorrenti nel corso dei mesi.
In totale sono state 28 le operazioni di buy intraprese dal fondo a partire dal 14 settembre 2020, di cui l’ultima datata 5 aprile 2023.
Il prezzo medio di acquisto è di 30.129 dollari per BTC, con un totale di 140.000 coin detenute all’interno del proprio portafoglio.
Il presidente esecutivo di MicroStrategy rappresenta un vero e proprio massimalista del Bitcoin: non investe in nessun’altra criptovaluta, credendo che ci sarà futuro solo per la prima moneta crittografica per capitalizzazione e per poche altre.
A tal proposito, recentemente ha affermato che se i regolatori statunitensi continueranno a strozzare il mercato con regolamentazioni tiranniche, BTC potrebbe raggiungere una dominance fino all’80% rispetto alle altre valute crittografiche.
Proprio negli ultimi giorni l’indice della dominanza di Bitcoin è tornato al 50% dopo essere stato sotto per due anni, facendo capire al mondo chi è che comanda davvero.
Rimaniamo in attesa del prossimo acquisto da parte del Trust di MicroStrategy che verrà ovviamente comunicato con fierezza su Twitter dal proprio comandante.
Le società e le entità con più Bitcoin a Bilancio dopo MicroStrategy trust
MicroStrategy attraverso il suo trust rappresenta la più grande compagnia pubblica nel mondo a detenere il maggior numero di Bitcoin a bilancio, con una cifra che ammonta a 140.000 BTC.
Tra le altre società pubbliche che detengono BTC come holdings troviamo i nomi di Marathon Digital, con un numero di gettoni digitali pari a 12.258 che corrispondo ad un controvalore di 368 milioni di dollari e Tesla Inc. con 10.725 bitcoin pari a 322 milioni di dollari.
L’anno scorso la società automobilistica di Elon Musk poteva vantare di un bilancio maggiore, ma a luglio 2022 ha deciso di liquidare il 75% delle proprie posizioni, registrando una perdita di 140 milioni di dollari.
Al momento dunque non ci sono rivali al Trust di MicroStrategy, con la restante parte delle compagnie pubbliche, le cui finanze sono note per via degli obblighi di trasparenza sulle proprie equity, che detengono quote in bitcoin inferiori ai 10.000 pezzi.
Tra queste troviamo comunque nomi noti all’interno delle piazze finanziarie come Hut 8 mining, Coinbase Global, Galaxy Digital, Block, e Riot Platform.
Da notare come la maggior parte di queste compagnie operino nel settore del mining della criptovaluta e tutte hanno sede negli Stati Uniti.
Esistono in realtà delle entità che superano MicroStrategy per numero di BTC in holding, ma non si trattano di aziende, bensì di governi nazionali.
In particolare secondo i dati di “buybitcoinworldwide”, il governo cinese detiene una quota in bitcoin pari a 194.000 pezzi per un valore di oltre 5,8 miliardi di dollari.
Analizzando invece le metriche di Glassnode possiamo osservare come il governo USA possiede 205.514 BTC per un ammontare di 6,165 miliardi di dollari.
Esiste poi un ente particolare che si avvicina molto al numero di BTC detenuti dal trust di MicroStrategy. Stiamo parlando del trustee di MT.Gox ovvero del fondo fiduciario che gestisce gli asset confiscati all’exchange di criptovalute fallito nel 2014.
In totale esso possiede 137.890 BTC.
Focus sul prezzo di Bitcoin
Bitcoin ha fatto vedere i muscoli negli ultimi giorni, facendo arrivare un pò di ossigeno al trust di MicroStrategy che stava registrando perdite non realizzate da 65 giorni.
Se non consideriamo poi il periodo che va dall’11 al 19 aprile 2023, dove BTC ha segnato un top locale in area 30.000 dollari, notiamo come il fondo di investimento di Saylor era in perdita da circa 1 anno.
A seguito della notizia in cui Blackrock ha applicato una richiesta formale per l’istituzione di un ETF spot su Bitcoin, la criptovaluta ha fatto vedere fuoco e fiamme con incrementi di prezzo e di volumi significativi.
Da questo momento in poi inizia la vera sfida per il ritorno al bull market o il proseguimento del mercato ribassista da qui ad altri 6-18 mesi.
Se BTC riuscirà a rompere la resistenza dei 31.000 dollari probabilmente potrebbe continuare a crescere nel breve periodo, con successivi scontri tra bull e bear nelle aree 32.000, 35.000 e 40.000 dollari.
Se invece BTC dovesse essere respinto dalla zona di 30.000 dollari potrebbe aspettarci un lento declino fino in area 22.000 o meno.
Al momento ciò che preoccupa è l’indice dell’RSI che si sta avvicinando su base giornaliera ad una zona di ipercomprato, in un contesto complessivo in cui possiamo osservare una divergenza bearish tra i valori di inizio 2023 e quelli attuali.
Ad ogni modo se analizziamo invece il dato su base settimane, tale anomalia non si verifica.
Tra gli indicatori che indicano fattori positivi troviamo il “supertrend” che ci segnala l’inizio di una leg up su time frame giornaliero per bitcoin, iniziata il 20 giugno.
Inoltre, il cluster che si è formato negli ultimi due giorni in area 30k fa ben sperare per una continuazione rialzista del trend.
Occhi puntati sui prezzi di questo weekend e sui valori di apertura di lunedì.