HomeCriptovaluteEthereumLa previsione di VanEck sul prezzo di Ethereum è estremamente rialzista

La previsione di VanEck sul prezzo di Ethereum è estremamente rialzista

Il fondo di investimento globale VanEck ha fatto la sua previsione sul prezzo di Ethereum nel 2030, evidenziando ottimismo per la seconda criptovaluta più capitalizzata sul mercato crypto.

L’analisi è stata svolta tenendo conto di una serie di dati oggettivi e verificabili come nel complesso trattano Ethereum come un’azienda piuttosto che come una blockchain.

Vediamo insieme quali sono le stime di prezzo di VanEck e quali particolari interessanti sono emersi dallo studio.

VanEck e la sua previsione bullish sul prezzo di Ethereum

VanEck, il fondo di investimento con sede a New York, ha espresso la propria opinione sul prezzo futuro di Ethereum, con una previsione che vede la crypto andare oltre i 10.000 dollari entro il 2030.

La metodologia con cui sono state fatte le valutazioni, tiene conto di dati ben precisi come le  proiezioni dei flussi di cassa della rete Ethereum, la valutazione della cattura del mercato e la distribuzione dei ricavi.

Complessivamente, Ethereum è stata analizzata come un’azienda a tutti gli effetti, visto che, secondo VanEck, offre un servizio altamente richiesto dal mercato, ovvero fornire il proprio framework e la propria sicurezza a tutti gli utenti che vogliono “commerciare” nel mondo del Web3.

Le applicazioni decentralizzate e gli smart contract non possono funzionare senza un layer di transazioni affidabile che sia in grado di scalare in sicurezza tutte le richieste che vengono proposte on-chain. 

In questo contesto, la blockchain ideata nel 2014 da Vitalik Buterin rappresenta la soluzione più solida con un grado di efficienza e decentralizzazione inferiore solo a quella di Bitcoin, che però non può ospitare contratti intelligenti nella suo registro limitandosi alla mero trasferimento di denaro P2P.

VanEck crede che Ethereum catturerà valore proprio dal concetto di “Security as a Service”, che verrà richiesto sempre di più da tutte le applicazioni e le infrastrutture che nasceranno da qui ai prossimi anni.

Andando ora nel dettaglio sull’analisi dei prezzi, possiamo vedere che il fondo di investimento non ha fornito una sola proiezione per Ether, ma ha definito un price target per tre scenari futuri.

Nello scenario più bearish ETH arriverà nel 2030 ad un prezzo di 343 dollari, in quello neutrale toccherà un valore di 11.849 dollari mentre secondo la stima più ottimistica raggiungerà addirittura i 51.006 dollari.


Previsioni del prezzo di Ethereum: il mercato dei Layer 2 dei Flashbots

Nello studio che ha portato il fondo di investimento a fare una previsione di prezzo di Ethereum così rialzista, sono emersi dettagli molto interessanti, soprattutto per il mercato dei Layer2 e dei FlashBots MEV.

In particolare VanEck crede che in futuro nasceranno altre migliaia di layer 2, ovvero infrastrutture di secondo livello che si appoggiano ad Ethereum per godere del suo framework e della sua sicurezza, con l’esecuzione di una serie di operazioni off-chain.

La competizione porterà ad abbassare i tassi di margine dei L2 dal 15-40% attuale al 10% nel 2030 ipotizzando però allo stesso tempo che il 98% di tutte le transazioni Ethereum saranno originate proprio da queste blockchain di substrato inferiore.

Parallelamente il 50% del valore totale delle attività rimarrà sulla blockchain principale che continuerà a guadagnare da tutte le transazioni che verranno eseguite grazie alla sua predisposizione a “computer globale per il mondo”.

Il concetto di “Security as a Service” è di fondamentale importanza per il business di Ethereum, che mentre rassicura tutti gli asset ed in contratti intelligenti all’interno della sua rete, vende spazio di blocco a chiunque voglia partecipare all’attività come validatori, builder o relayer. 

Tutti questi attori collaborano e competono allo stesso tempo tra di loro per emettere un blocco di transazioni su Ethereum e per decidere l’ordinamento con cui queste verranno eseguite. 

La validazione dei blocchi su questa blockchain non è infatti svolta in maniera casuale, ma ci sono molti individui che operano con hardware sofisticati, noti con il nome di flashbots, che attraverso strategie di massimizzazione MEV decidono l’ordine delle tx degli utenti.

Proponendo la propria versione di blocco, questi bot sfruttano opportunità di arbitraggio, liquidazioni e “frontrunning” di grossi ordini per guadagnare molti soldi.

Parallelamente la blockchain di Ethereum guadagna più commissioni da questa attività perché l’ordinamento delle tx nel blocco, costa molto in termini di gas fee ai flashbots.

VanEck a tal proposito pensa che i MEV bot contribuiranno a portare 19,6 miliardi di dollari alla rete Ethereum, vendendo tuttavia scendere il proprio TVL dal 2% attuale allo 0,10% nel 2030.

Ad oggi 1 blocco su 4 della chain è proposto tramite queste strategie MEV.

Ethereum è diventato deflattivo dopo l’hard fork London

Un altro spunto di riflessione molto interessante nella previsione di prezzo di Ethereum fornita da VanEck riguarda il “burn ratio” degli ETH che verrà raggiunto nel 2030.

Dopo l’hard fork di London, in particolare con “l’Ethereum improvement proposal 1559” si è stabilito che ad ogni transazione svolta sulla blockchain, una parte di Ether sarebbe stata bruciata, come meccanismo di compensazione all’emissione di coin come block reward.

A differenza di Bitcoin in cui il meccanismo dell’halving sui premi dei miner e la supply definita a 21 milioni contribuiscono a dare forza al prezzo dell’asset, in Ethereum queste condizioni non ci sono di default.

Ethereum infatti ha una max supply infinita e prima di questo aggiornamento la criptovaluta era vista dagli investitori come potenzialmente molto inflazionabile.

Il concetto di base del burn di coins prevede che più attività viene svolta sulla rete,  minore sarà l’inflazione del network.

Da Agosto 2021, data in cui è stato eseguito l’hard fork Ethereum, ha bruciato più ETH di quelli che sono stati mintati nuovamente per pagare la validazione dei blocchi.

Ciò significa che fino ad ora il meccanismo ha permesso alla rete di abbattere il peso dell’inflazione, diventando addirittura deflattiva e eliminando ETH in eccesso per un controvalore di 9,7 miliardi di dollari

Non è detto che questa condizione si manterrà così nel tempo. Tuttavia, VanEck crede che il “burn ratio” arriverà all’80% nel 2030.

Questo è uno spunto fondamentale che ci fa capire quanto la rete di Ethereum sia concepita come di estremo valore per VanEck e quali siano le aspettative di crescita non solo in termini di prezzo ma anche di quantità di transazioni e di valore che verranno immagazzinati su di essa.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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