HomeCriptovaluteCertik: le nuove crypto registrate su CoinMarketCap subiscono un drastico calo

Certik: le nuove crypto registrate su CoinMarketCap subiscono un drastico calo

Stando ad un’analisi svolta dal revisore di contratti intelligenti Certik, basata sui dati raccolti da CoinMarketCap, ci troviamo in una fase di scoraggiamento sul fronte della creazione di nuove crypto.

Nel Q3 2023 sono state infatti creati meno token crittografici, escludendo le memecoin, rispetto ai precedenti trimestri degli ultimi 3 anni.

In particolare a luglio, agosto e settembre 2023 sono state immesse sul mercato solo 293 nuove crypto, pari a meno di un quarto di quanto registrato durante il pieno del bull market 2021.

I fattori che disincentivano questa pratica sono la scarsa liquidità di denaro sul mercato e la presenza di regolamentazioni ostili in diversi paesi del mondo.

Vediamo tutto i dettagli di seguito.

Analisi di Certik sui dati di CoinMarketCap: nel Q3 2023 sono state create poche nuove crypto

Certik, nota società di auditing che si occupa di sicurezza dei contratti intelligenti, ha analizzato un set di dati fornito da CoinMarketCap, rivelando che nel Q3 2023 sono state create pochissime nuove crypto.

Ci troviamo infatti al livello più basso degli ultimi 3 anni, con gli operatori del mercato che si trovano scoraggiati a rischiare di emettere un nuovo token crittografico, in assenza di un condizioni di mercato favorevoli.

Stando ai dati di Certik e CoinMarketCap nell’ultimo trimestre sono state create solo 293 crypto, un numero pari ad un quarto rispetto all’ultimo trimestre del 2021 in pieno bull market.

Da inizio 2022 questo trend è stato sempre in discesa, con un timido accenno di risalita nel primo trimestre del 2023, motivato dal rally di Bitcoin e del mercato crypto che hanno recuperato vari punti percentuali dopo un anno di dump.

Certik CoinMarketCap crypto

Solitamente la frequenza con cui vengono creati nuovi token va di pari passo con la positiva del mercato crypto: quando le bitcoin e le altcoin registrano performance positive gli utenti sono incentivati a rischiare capitali inventando una propria moneta.

Il penultimo trimestre del 2023 si è chiuso con uno dei livelli di liquidità più bassi degli ultimi anni, con diversi market maker che hanno deciso di interrompere i propri flussi di denaro verso i mercati crypto.

Molte aziende blockchain hanno addirittura effettuato pesanti tagli al personale, come Opensea che recentemente ha licenziato circa il 50% del suo staff, per far fronte alle insidie dell’inverno crypto.

Quando il mercato non va per il meglio, la fomo da generazione di nuovi token va scemando.

A tal proposito Sean Farrell, analista crittografico presso la società indipendente di ricerca sugli investimenti FundStrat ha dichiarato che:

 “Nessuno vuole quotare un token quando manca l’assunzione di rischi.”

Anche il fattore regolamentazione  potrebbe aver avuto un ruolo determinante sulle decisioni degli utenti del mondo crypto.

Certik e Coinmaketcap hanno rivelato che diversi soggetti intervistati si sono  sentiti a disagio con l’avvio di una serie di cause legali della SEC contro i principali operatori del mercato crittografico.

In un contesto in cui gli organi di vigilanza dei mercati  stanno facendo pressione sugli exchange accusandoli di vendita di titoli non registrati, è chiaro che viene meno la voglia di lanciare un token che verrà probabilmente etichettato come security.

In questo esatto momento invece, sembra che tutti i problemi stiamo pian piano svanendo: Bitcoin è tornato a pompare sul mercato, la liquidità ed i volumi di scambio si stanno facendo sempre più intensi e la SEC sta perdendo tutte le sue cause contro la Grayscale, Ripple e compagnia.

Probabilmente, viste le condizioni attuali, a fine Q4 2023 verrà osservato un numero decisamente più alto rispetto al mese precedente per quanto riguarda la creazione di nuove valute decentralizzate.

Il trend folle della creazione di nuove memecoin

Come accennato in precedenza, l’analisi di Certik basata sui dati di CoinMarketCap, non tiene conto della valanga di memecoin che ogni giorno vengono create grazie alla fantasia  e all’intraprendenza della  crypto community.

Quando si parla di token basati su meme, i numeri cambiano drasticamente: mentre per le criptovalute più serie e con un progetto onesto alle spalle il processo di lancio sul mercato è decisamente più complesso, in questo caso l’iter per la creazione di una risorsa virtuali si fa molto più snello.

Solitamente i creatori seriali di memecoin non aspettano altro che il mercato cavalchi una nuova narrativa che generi hype o che Elon Musk faccia uno dei suoi post strampalati su X, in modo da poter lanciare una crypto che riprenda determinate parole o simboli virali.

Per esempio durante l’esplosione della moda chatGPT, sono state create centinaia e centinaia di monete che all’interno del loro nome presentavano parole come “AI”,  “OpenAi”, “GPT”, ecc.

Pochi giorni fa invece, dopo che Elon Musk ha presentato il suo nuovo sistema di intelligenza artificiale “Grok” che si collega al set di dati di X, sui mercati crypto sono apparse una quantità smisurata di token con lo stessa parola o simili come “GrokAi”, Grok 2.0” “ElonGrok” “DGrok” “Grok-0” ecc.

La più famosa, che si chiama semplicemente “GROK” ha attirato parecchio l’attenzione del pubblico, a tal punto da essere listata addirittura su un paio di exchange centralizzati.

La sua marketcap ha raggiunto i 22 milioni di dollari e ci sono già 6.300 holders che hanno comprato la memecoin

Chi crea una di queste crypto meme, si focalizza solo su due elementi ben distinti: la ricerca del nome e l’immissione di una liquidità iniziale per incentivare il libero scambio su DEX.

Non ci sono problemi  legati al futuro della regolamentazione, alla situazione macroeconomica dei mercati o all’andamento dei prezzi di Bitcoin: il 99% di queste crypto viene creata con l’intento di ottenere un guadagno facile nell’immediato, senza la prospettiva di crescere o di portare concretamente qualcosa agli investitori.

Solitamente una memecoin dura qualche giorno prima che i suoi fondatori effettuino un rugpull o il prezzo della stessa vada a zero, dunque proprio per questo è importante cavalcare un trend momentaneo piuttosto che pensare alla stabilità futura del proprio ecosistema.

Quando si fa trading di queste monete, è sempre bene essere prudenti e considerare che quello che si sta comprando non rappresenta né più né meno di mera immondizia.

Sebbene si possano ottenere guadagni elevatissimi in percentuale in poco tempo, c’è da ricordare che il rischio di scam è dietro l’angolo, e potrebbe causare la perdita dell’intero “investimento”

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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