Statistiche NFT: i volumi di vendita sono aumentati durante il Q1 2023. Cosa sta succedendo?

Nel primo trimestre 2023 le statistiche generali del mercato NFT sono aumentate molto rispetto al Q4 2022, andando a consolidare la forza di un settore che fino a pochi mesi fa era stato dato per spacciato.

Vediamo insieme quali sono stati i driver principali di questa crescita e quali sono le collezioni NFT con più volumi.

Tutti i dettagli di seguito.

Statistiche di mercato: i volumi di vendita degli NFT sono in forte crescita 

Nel Q1 2023 abbiamo assistito ad un incremento dei volumi di vendita degli NFT rispetto ai valori registrati nel Q4 2022, confermando che il mercato dei Non-Fungible Token è più vivo che mai.

I dati mostrano una crescita di volumi sia in ETH che in USD: nello specifico negli ultimi mesi del 2022 ci sono state vendite per  oltre 9 milioni di NFT, che corrispondono a 1.525.471 ETH o 1,97 miliardi di dollari circa, mentre nei primi tre mesi del 2023 le vendite sono state poco inferiori agli 11,5 milioni di esemplari con volumi pari a  2.839.354 ETH o 4,54 miliardi di dollari.

Anche il numero degli utenti è aumentato passando dagli 11,23 milioni del Q4 ai 14 milioni del Q1, sinonimo che non solo le collezioni sono state più apprezzate ma che è aumentato anche l’interesse del pubblico per questo mercato.

Il motivo di questa crescita sembra essere attribuito principalmente all’avvento di Blur, marketplace di NFT per trader professionisti, che ha attirato l’engagement della community crypto.

L’inizio del 2023 in questo senso ha sancito la fine dell’egemonia incontrastata di OpenSea come piattaforma leader del settore, a favore della neonata Blur che è stata più apprezzata sia per le dashboard user-friendly sia per i numerosi dati presenti per ogni collezione del mercato. 

Attualmente i due marketplace si contendono la maggioranza dei volumi di vendita del settore NFT.

Ad aprile tuttavia c’è stato un breve declino di questi valori ed il trend ribassista  sembra essere continuato anche nei primi giorni del mese di maggio, sebbene le previsioni siano positive per il Q2 2023.

Vedremo se nei prossimi mesi l’interesse sarà uguale o superiore a questo Q1 2023 e se soprattutto Opensea riuscirà a riprendersi parte delle quote di mercato inglobate da Blur.

Sarà interessante, inoltre, osservare se gli NFT su Bitcoin, permessi dalla comparsa di Ordinals, diventeranno mainstream e “ruberanno” parte dei volumi che attualmente transitano su Ethereum e sulle altre chain EVM compatibili.

Quali sono le collezioni NFT con più volumi di vendita?

Dopo aver svolto questa breve panoramica del mercato degli NFT, analizziamo quali sono le collezioni con più volumi di vendita distinguendo 3 precisi momenti: gli ultimi 7 giorni, l’ultimo mese e i dati di sempre. Tutti i dati sono stati presi dalla piattaforma CryptoSlam.

Per quanto riguarda gli ultimi 7 giorni, le prime tre collezioni con più volumi sono state quelle di Azuki, Bored Ape Yacht Club e DMarket.

Le prime due appartengono alla blockchain di Ethereum mentre l’ultima alla Mythos chain.

In totale le 3 collezioni hanno generato un volume aggregato pari a 31,3 milioni di dollari.

Negli ultimi 30 giorni, nel podio sono presenti le stesse collezioni ma in posizioni differenti. 

Infatti in prima posizione troviamo i Bored Ape Yacht Club con 46,47 milioni di dollari in vendite, seguiti dalla collezione DMarket con 34,1 milioni di dollari ed infine da Azuki con 29,6 milioni di dollari. 

Da sottolineare anche l’entrata  in top5 di Mad Lads, collezione sviluppata su Solana, mentre nella top 10 è apparsa Blocklords Banners appartenente alla rete ImmutableX.

Infine, osservando i valori storici (all-time), ci accorgiamo come Ethereum si conferma blockchain leader per lo sviluppo di NFTs in quanto quasi tutte le top 10 collezioni di sempre, sono state deployate  e vendute su questa rete. 

In particolare l’unica collezione non appartenente ad Ethereum, nonché quella con più vendite è Axie Infinity, sviluppata sulla Ronin chain e con volumi pari a 4,24 miliardi di dollari.

A seguire troviamo i Bored Ape che confermano l’interesse del pubblico sia sul breve che sul lungo periodo con 2,82 miliardi di dollari in vendite, e la famosissima collezione dei Crypto Punks con 2,17 miliardi di dollari.

Nelle ultime 7 collezione della top10 troviamo nomi come Mutant Ape Yacht Club, Art Blocks, Otherdeed, NBA Top Shot, Azuki, CloneX e Moonbirds.

In totale tutti questi nomi hanno venduto una cifra complessiva di 17,36 miliardi di dollari.
L’esemplare NFT che è stato venduto alla cifra più alta è il Crypto Punk #5822, ceduto un anno fa  alla cifra di 23,2 milioni di dollari.

Trend del momento: Ordinals e Non-Fungible Token su Bitcoin 

Al di là dei volumi dei dati relativi ai volumi di vendita degli NFT, è molto interessante analizzare il trend del momento, ovvero Ordinals e le inscriptions sulla blockchain di Bitcoin.

Come è noto ai più, la rete Bitcoin non supporta smart contract come tutte le chain di ultima generazione, dunque risulta impossibile emettere sopra di essa token fungibili ed NFT.

Tuttavia Ordinals, un protocollo inventato da uno sviluppatore del Bitcoin Core, Casey Rodarmor, ha permesso di creare artefatti digitali partendo dalle unità minime di Bitcoin ovvero i Satoshi.

Il trend sembra essere esploso negli ultimi giorni, portando migliaia di persone a creare NFT e token fungibili BRC-20 su Bitcoin.

Per quanto riguarda unicamente i Non-Fungible Token, a partire da febbraio 2023, periodo in cui si è iniziato a spargere la voce di questo moda, le inscrizioni sono state più di 4,5 milioni con previsioni di crescita nei prossimi mesi.

Mentre questo rappresenta un enorme passo in avanti per l’utilità del network Bitcoin, Le Inscriptions di Ordinals non sembrano essere apprezzate da molti utenti che sono stati costretti a pagare più del solito per utilizzare la blockchain, anche solo per trasferire BTC da un wallet all’altro.

A tal proposito, domenica 7 maggio Binance è stata costretta a sospendere temporaneamente i prelievi in BTC ( tutti gli altri sono rimasti aperti, compresi i prelievi in FIAT) a causa della fortissima congestione del network e della centinaia di migliaia di transazioni ferme nella mempool, che attendono di essere confermate ed incluse all’interno di un blocco.

Dunque se questo trend può sembrare un game changer per l’architettura blockchain di Bitcoin e per le prospettive di utilizzo nel futuro, tutto ciò deve essere rapportato alle difficoltà che si stanno riscontrando lato utente.
Una soluzione potrebbe essere forse quella di spostarsi momentaneamente sul Lightning Network, ormai diventato un’istituzione per la community di Bitcoin, e diminuire la mole di lavoro che il layer 1 si vede costretto a processare, passando per il calcolo off-chain.

Purtroppo una soluzione di “layer unico” per tutte le transazioni del web3 sembra essere deludente sia se si parla di Bitcoin sia per quanto riguarda Ethereum, mentre il futuro si sta indirizzando verso una differenziazione degli ambiti in cui ogni layer deve competere, in base ai propri livelli di sicurezza, trasparenza e decentralizzazione.

Sarebbe bello vedere in futuro una piattaforma interoperabile in grado di gestire in maniera automatica qualsiasi tipologia di operazione cross-chain attraverso una soluzione unificata, semplice da utilizzare ed adatta anche agli utenti neofiti, purtroppo al momento incapaci di gestire la complessità del mondo blockchain.