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Eseguito con successo il fork “Indore” di Polygon

Questa mattina, Polygon ha eseguito l’hard fork “Indore”, aggiornando con successo la blockchain Proof-of-Stake attraverso un’azione coordinata dei vari nodi della rete.

Polygon continua così a creare valore attorno alla sua infrastruttura, che a breve si espanderà per dare largo alla visione del progetto 2.0, che porterà scalabilità illimitata e liquidità unificata.

Vediamo insieme tutti i dettagli.

Polygon: fork “Indore” implementato con successo nel network

Questa mattina alle ore 06.00 italiane la blockchain PoS di Polygon ha eseguito con successo l’hard fork Indore”, più specificatamente all’altezza del blocco #44934656.

Il fork fa parte di un aggiornamento più grande, denominato “Inborg”, ed è stato deciso dalla community di Polygon attraverso una “Polygon Improvement Proposal” (PIP) pubblicata sulla sezione relativa alla governance del progetto.

Nel dettaglio “Inborg” si compone in due proposte differenti:

  1. Indore (PIP-12), eseguito poche ore fa, con l’ottica di migliorare la stabilità della rete ed eliminare potenziali errori BADBLOCK tramite un aggiornamento del meccanismo State Sync;
  2. Aalborg (PIP-11), che verrà eseguito il mese prossimo e porterà ad una finalizzazione più rapida del network attraverso il concetto di “milestones” e l’introduzione di un’architettura dual client.

Il fork di questa mattina per Polygon rappresenta dunque solo una parte di upgrade che  ha come obiettivo quello di eliminare problemi di latenza e sincronizzazione tra i blocchi, che hanno influito in modo negativo sull’esperienza utente passata.

Cercando di semplificare cosa ha portato la più recente implementazione di Indore, possiamo affermare che essa ha migliorato la stabilità della rete, eliminato un bug, e cambiato il processo di sincronizzazione di stato.

Quest’ultimo concetto in particolare è molto importante perché con questo aggiornamento Polygon sposta il focus da una progettazione basata su blocchi ad una basata sul tempo.

Il network Proof of Stake  rafforza ancora di più la sua condizione, già di per sé ottima, con metriche on-chain che segnano valori positivi. 

Mentre il TVL di Polygon rimane più o meno stabile, cresce l’attività sulla rete con un numero di indirizzi con bilancio diverso da zero che tocca quota 608 mila unità (dato Glassnode) ed un’alta quota di utenti attivi giornalieri.

polygon fork

In merito a questo hard fork per Polygon, l’exchange di criptovalute Binance ha espresso il proprio sostegno annunciando lo stop di depositi e prelievi a partire dalle ore 05.30 italiane, fino al termine dell’upgrade.

Parallelamente, il team di Polygon Labs ha invitato tutti i nodi ad aggiornare il proprio software prima del blocco #44934656 per evitare anomalie sulla rete.

Oltre il fork di Polygon: novità in vista questa settimana

Sebbene l’hard fork Indore di Polygon rappresenta un importante aggiornamento per il network che ora sembra aver risolto il problema della sincronizzazione di stato, questo risulta essere di poco conto se paragonato alla visione più ampia dell’infrastruttura Polygon 2.0

Poche settimane fa, è stata annunciata la volontà da parte del team di Polygon Labs, di elevare il progetto a “layer del valore per internet”, attraverso un’infrastruttura che porti liquidità unificata e scalabilità illimitata.

Si tratta di un enorme cambiamento che stravolge, almeno sulla carta, il modo in cui abbiamo concepito fino ad ora l’architettura blockchain di un layer 2.

Questo processo, richiederà diversi mesi di lavoro e di aggiornamenti che verranno implementati poco alla volta, prontamente comunicati alla propria community.

In questa fase iniziale, Polygon Labs si è limitata a diffondere ai propri stakeholders tutti i passaggi fondamentali ed i concetti chiave della rivoluzione 2.0, attraverso una rubrica settimanale di annunci.

Il primo cambiamento descritto riguarda il passaggio della chain PoS ad uno zk-EVM validium, che erediterà la sicurezza di Ethereum, sfruttando i vantaggi della prove crittografiche a conoscenza zero (con i dati delle tx compressi off-chain).

La settimana scorsa, invece, è stata resa nota quella che sarà la struttura 4-layer del prossimo network che integrerà tra loro i livelli di staking, interoperabilità, esecuzione e di dimostrazione.

polygon fork

Questa settimana, secondo quanto riportato dal blog ufficiale di Polygon, oltre al fork già precedentemente descritto, si parlerà di questione relative al token dell’ecosistema.

In molti credono che il progetto creerà un nuovo token da dedicare esclusivamente alla rete Polygon zkEVM, che sta crescendo giorno dopo giorno aumentando la propria portata.

Molti crypto entusiasti credono addirittura che questo nuovo token verrà distribuito tramite airdrop agli early users della rete zk, anche se non ci sono news ufficiali che possano confermare tutto ciò.

Occhi puntati dunque sugli annunci di questa settimana che potrebbero svelare alcuni piani importanti che il team di Polygon ha in serbo.

Nel frattempo diamo un’occhiata all’aumento costante del TVL della rete zk EVM che  secondo i dati di L2beat, ha toccato oggi quota 48 milioni di dollari bridgati e/o bloccati all’interno dei protocolli decentralizzati del network.

Focus sul prezzo del token MATIC

Mentre Polygon esegue con successo l’hard fork “Indore” e si prepara ad annunciare nuovi importanti aggiornamenti, il token MATIC reagisce in modo positivo alle news  sul fronte dei prezzi

La criptovaluta, oggi è in rialzo del 10% rispetto alle ultime 24 ore, con alte probabilità di una continuazione rialzista, dopo aver attraversato una lunga fase bear.

Potrebbe dunque invertire il trend ribassista di medio periodo, iniziato a febbraio 2023 e culminato con l’annuncio di BlackRock di un deposito presso la SEC per il lancio di un ETF spot.

Proprio in quest’ultima circostanza, MATIC ha interrotto la sua discesa accennando ad un timido rialzo, molto meno marcato rispetto a quello registrato da Bitcoin.

Vedremo se con le ultime novità sul lato tecnologico, le variazioni dei prezzi della valuta nativa dell’ecosistema Polygon potranno tornare a competere con quelli del re.

Solitamente, però, annunci di questo tipo impatto poco sulle dinamiche dei mercati nel breve periodo, non essendo appetibili per l’investitore medio, che di blockchain ne sa ben poco.

Per gli addetti ai lavori e per i veri appassionati del settore invece, questi aggiornamenti sono fondamentali per comprendere il valore intrinseco del progetto e valutare fino a dove potrebbe arrivare a livello monetario.

Per MATIC non ci sono dubbi nel lungo periodo: il token gioverà degli aggiornamenti all’infrastruttura e ricoprirà un ruolo chiave all’interno del nuovo ecosistema.

Nel frattempo per gli amanti della speculazione su breve periodo, possiamo citare i livelli di 0,94 dollari e 1,17 dollari come decisivi per la price action della moneta crittografica.
Se dovessero essere rotti a breve con un accompagnamento di volumi, potrebbe aspettarci con alte probabilità una continuazione rialzista.

Occhio anche a come MATIC si comporterà in prossimità dell’EMA 60 daily, che ha respinto i tentativi di attacco a marzo ed aprile e non è mai stata oltrepassata i mesi successivi.

Al momento MATIC quota un prezzo di 0,744 dollari con una capitalizzazione di mercato pari  a 6,9 miliardi di dollari e un volume nelle ultime 24 ore di circa 500 milioni di dollari.

Grafico giornaliero del prezzo di Polygon (MATIC/USDT)
Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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