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Ethereum L2: Polygon Labs lancia il “Chain Development Kit” (CDK) ed inaugura l’era delle blockchain zk personalizzabili

Sotto la scia degli obiettivi preposti con Polygon 2.0, il team di Polygon Labs espande ancora di più la propria presenza sul mondo delle blockchain zk basate su Ethereum lanciando il Chain Development Kit (CDK).

Si tratta di un codice open source per la creazione di catene L2 personalizzabili ed interoperabili tra loro con un accesso istantaneo alla liquidità unificata di Ethereum e Polygon.

Gli sviluppatori ora possono contare su un comodo strumento per creare blockchain modulari interconnesse tra di loro. 

Vediamo insieme tutti i dettagli.

Polygon “Chain Development Kit”: un codice open source per la creazione di blockchain zk interoperabili basate su Ethereum

Con il successo che sta registrando l’intero panorama delle blockchain L2 appoggiate ad Ethereum, il team di Polygon Labs ha deciso di fare un importante passo in avanti nel campo dell’interoperabilità del proprio ecosistema con il Chain Development Kit (CDK).

Si tratta di un base code open source che gli sviluppatori possono utilizzare per creare reti L2 a conoscenza zero  modulari e personalizzabili in base a determinati requisiti.

Queste catene potranno contare su un bacino di liquidità di 60-70 miliardi di dollari accessibile facilmente tra gli ecosistemi di Ethereum e Polygon, oltre che ad essere strettamente interoperabili tra di loro.

Gli obiettivi del progetto Polygon 2.0 che prometteva scalabilità illimitata e liquidità unificata iniziano a diventare sempre più realtà con questa rivoluzione tecnologica.

Le attuali soluzioni layer-2 esistenti su altri ecosistemi decentralizzati offrono liquidità scarsa ed isolata, con connessioni latenti e problemi di sicurezza aggiuntivi che rendono questa nicchia del web3 inefficiente e pericolosa per l’utente finale.

Il team di Polygon Labs invece aveva in mente già da tempo l’idea di creare un insieme di catene di secondo livello che sfruttano lo standard di sicurezza di Ethereum,  tutte interconnesse tra di loro e con la possibilità di attingere a liquidità istantanea.

Collegandosi con un bridge condiviso, ogni rete L2 potrà scambiare dati con altre infrastrutture andando a formare il “value layer di Internet”.

Se dovessimo semplificare questa innovazione la potremmo descrivere come un’evoluzione del concetto di supernet, dove si offriva la possibilità di gestire protocolli appchain simili a sidechain appoggiati alla rete prima di Polygon. 

Con Il Chain Devolpment Kit l’idea di base è la stessa ma applicata alle blockchain di secondo livello basate su zk.

A tal proposito ora tutte le supernet esistenti possono aggiornarsi e passare alla tecnologia zk.

A garantire che tutto ciò sia possibile c’è un componente tecnico fondamentale in questo processo, ovvero “l’interop Layer di Polygon 2.0”. Questo protocollo accetta prove a conoscenza zero dalle catene dell’ecosistema Polygon, le aggrega e pubblica la prova aggregata e gli stati aggiornati su Ethereum. 

In questo senso può essere percepito come un coordinatore che garantisce l’interoperabilità tra reti zk e permette la componibilità e l’unificazione della liquidità su larga scala.

Il risultato finale è un’esecuzione incrociata e istantanea delle transazioni sui diversi layer2, indipendentemente dalla modalità (rollup o validium), ambiente di esecuzione e altre configurazioni.

Polygon dopo questa questa rivoluzione cambia tutte le carte in tavola nel settore delle blockchain L2 basate su Ethereum ed è pronta ad affermarsi come infrastruttura di riferimento per i prossimi anni.

Lo stato del mercato dei L2

Mentre il team di Polygon lancia in CDK e sperimenta nuove soluzioni in grado di migliorare i concetti di liquidità, scalabilità ed interoperabilità del proprio ecosistema, anche il resto del panorama delle blockchain zk appoggiate ad Ethereum migliora passo dopo passo.

Ultimamente quello dei layer-2 sembra essere diventato uno dei trend dominanti nel mondo web3 del 2023, dove ogni progetto, DAO, exchange o entità che sia vuole lanciare la propria rete di secondo livello che sfrutta le prove computazionali a conoscenza zero.

Se infatti fino a pochi mesi fa potevamo contare giusto la presenza di Optimism, Arbitrum e di poche altre infrastrutture, ora i numeri iniziano a decollare con sempre più sempre più casi di successo.

Dopo il lancio di ZkSync Era a marzo abbiamo assistito ad una rapida espansione e introduzione di nuove chain che intendevano replicare gli stessi numeri di Matter Labs.

Tra queste possiamo contare buoni risultati per Starknet, Linea, Mantle e Polygon zkEVM.

Oltre ai vantaggi che offrono queste infrastrutture, con tempi di esecuzioni molti rapidi delle transazioni ed una forte economicità sul lato delle commissioni, c’è da ammettere che molto hype è stato portato dalle forti narrative inerenti al tema degli airdrop.

Molte di queste reti infatti non presentano un token di governance e lasciano intendere che potrebbero  lanciarlo uno come fatto per Arbitrum ed Optimism, spingendo allo stesso tempo gli utenti ad essere il più attivi possibile sulla chain per poter essere ricompensati in futuro.

Ad arricchire ancor di più questo settore, in costante espansione, è stato l’avvento di Base, blockchain di secondo livello dell’exchange Coinbase, con il lancio della mainnet ad agosto ha raggiunto numeri da capogiro creando una FOMO particolarmente alta.

Molte dApp sono in fase di costruzione su questa infrastruttura e già si possono intravedere protocolli estremamente interessanti e che attireranno l’attenzione del pubblico del web3.

L’ecosistema Ethereum sta crescendo e sta diventando sempre di più un luogo adatto ad ogni esigenza, dove sono presenti svariate soluzioni decentralizzate su cui l’utente può fare affidamento.

Il problema principale probabilmente a breve sarà quello della concorrenza in quanto l’offerta sul mercato sta diventando talmente vasta da mettere in crisi le scelte sia degli sviluppatori che degli utenti.

Al momento secondo i dati di L2Beat possiamo vedere un numero di 29 reti L2 per un TVL complessivo di  9,76 miliardi di dollari.

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Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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