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Gemini, l’exchange crypto dei fratelli Winklevoss, è in pericolo

In questi giorni l’exchange crypto Gemini, di proprietà dei gemelli Winklevoss, è stato messo a dura prova dalla situazione del mercato.

La società è stata costretta a tagliare parte del personale dopo che i volumi sulla piattaforma sono scesi drasticamente, mentre parallelamente deve affrontare delle sfide normative ostiche. 

Cerchiamo di analizzare più attentamente la faccenda

L’exchange crypto dei fratelli Winklevoss licenzia il 50% del personale durante il bear market

Gemini, noto exchange crypto gestito dai fratelli gemelli Winklevoss sta affrontando un periodo turbolento che rischia di mettere in ginocchio le finanze della società.

I fratelli Winklevoss, che nel lontano 2011 hanno fatto causa a Facebook per violazione di proprietà intellettuale guadagnando un risarcimento da 65 milioni di dollari, ora rischiano di chiudere la propria società di scambi di criptovalute.

Con il prolungamento del ribasso dei prezzi del mercato e i volumi sugli exchange ai minimi pluriennali, Gemini non è più profittevole ed è stata costretta a licenziare parte del personale per restare a galla.

In particolare da quando è iniziato il bear market sono stati tagliati fuori circa 500 dipendenti,  la metà rispetto ad un picco di quasi 1000 registrato nel 2021.

Tra questi rientrano anche alcuni dirigenti di Gemini come il chief operating officer e il co-responsabili della piattaforma NFT dell’exchange.

Le decisioni riguardo il dimezzamento del costo del personale sono state prese da Pravit Tiwana, ex dirigente di Amazon Web Services, assunto come chief technology officer a gennaio 2022.

Secondo i dati di Kaiko, i volumi generati da Gemini da gennaio ad aprile di quest’anno, sono scesi del 46% rispetto a quelli registrati durante il periodo settembre-dicembre del 2022.  

Nelle ultime 24 ore l’exchange dei Winklevoss ha generato volumi nel mercato spot per 23 milioni di dollari, dato estremamente più basso rispetto ai leader del mercato come Binance e Coinbase che hanno prodotto scambi rispettivamente per 7,3 miliardi e 976 milioni di dollari.

In totale il market share di Gemini ad aprile ammontava allo 0,12% del volume spot globale, dato in aumento rispetto allo 0,07% di Febbraio 2022, ma in discesa del 50% rispetto ad un anno fa.

Eswar Prasad, professore della Cornell University, in merito alla situazione dell’exchange ha affermato quanto segue:

“la sua piccola quota di mercato e la serie di problemi normativi fanno presagire un futuro cupo per i Gemelli”

La causa della SEC nei confronti del crypto exchange dei Winklevoss

Ad appesantire la situazione finanziaria del crypto exchange Gemini e dei fratelli Winklevoss c’è la Securities and Exchange Commission statunitense (SEC) che a gennaio ha fatto causa all’exchange e all’affiliata Genesis Global Capital, crypto lender ormai in bancarotta.

L’accusa parla di una presunta vendita di titoli non registrati tramite il prodotto “earn” proposto dai fratelli Winklevoss, che ora cercano di difendersi chiedendo l’archiviazione del caso definendo l’azione della SEC “mal concepita”.

I regolatori stanno cercando una soluzione tra cui rientrano il “provvedimento ingiuntivo permanente, restituzione di guadagni illeciti più interessi di pregiudizio e sanzioni civili”.

La faccenda del fallimento di Genesis, penalizzata dall’esposizione dei propri asset su FTX e Three Arrows Capital, ha portato ad un abbassamento della fiducia degli investitori su tutti i servizi capitanati da Gemini, sfociando in una diminuzione dei volumi e del market share.

Inoltre sono in corso denunce legali ed azioni collettive contro Gemini Earn per aver portato alla perdita di tutti i fondi degli utenti che avevano depositato criptovalute sulla piattaforma.

In totale quasi 300 utenti si sono uniti ad una class action organizzata insieme ai creditori di Genesis sul social media Telegram.

Per espiare tutti questi problemi e trovare nuovi mercati all’estero, soprattutto per quello che riguarda il settore degli scambi derivati in crypto, dove Gemini è quasi ancora assente, i fratelli Winklevoss hanno parlato di un secondo quartier generale a Dublino

Cameron ha detto pubblicamente che lui e il suo gemello non lasceranno gli Stati Uniti ma che cercheranno di costruire parallelamente un mercato europeo per Gemini, con l’obiettivo di risollevare le finanze della società.

Gemini riuscirà a sopravvivere?

A prima vista il crypto exchange Gemini non sembra essere proprio sull’orlo del fallimento vista la capacità economica che è in mano ai fratelli Winklevoss.

I due gemelli hanno fatto una fortuna miliardaria  investendo nel 2011 su Bitcoin i profitti derivanti dalla causa di Facebook.

Riguardo alla questione delle difficoltà economiche di Gemini, i Winklevoss hanno deciso di investire 100 milioni di dollari dalle proprie tasche per coprire alcune spese operative dell’azienda.

Alcune indiscrezioni parlavano di una ricerca di finanziamenti esteri per l’exchange, anche se l’avvocato dei gemelli, Charles Harder ha chiarito che la società non ha mai avuto intenzione di cercare fondi esteri. 

Inoltre, ha anche detto a Bloomberg che non esistono materialmente documenti come un pitch deck e un term sheet che possano confermare la bufala.

Ciò che invece sembra essere verificato è che JPMorgan abbia abbandonato i propri rapporti con Gemini, invitando l’exchange a trovare un’altro partner bancario poiché il business ha smesso di essere redditizio.

Questo alimenta ancora di più le paure degli investitori riguardo un futuro per lo storico exchange Gemini, che sta diventando sempre più incerto.

I fratelli infatti potrebbero smettere di finanziare Gemini qualora questa dovesse risultare in perdita anche nel prossimo trimestre.

Secondo Campbell Harvey, professore di finanza alla Duke University e autore del libro “DeFi and the Future of Finance” la questione potrebbe risolversi con un’acquisizione da parte di un player più importante sul settore.

Queste le sue parole, lasciando intendere una possibile presenza di exchange come Binance, Coinbase o Kraken

“I gemelli Winklevoss hanno un marchio forte. Puoi immaginare possibili fusioni”

Tuttavia i problemi legali di Gemini con la SEC potrebbero rendere problematica l’ipotesi di un’acquisizione da parte di un competitor.

Nel frattempo l’exchange prova a stringere i denti e spera in una ripresa del mercato rialzista per il settore delle criptovalute, che porterebbe sicuramente ad un aumento dei volumi sui mercati e ad un ritorno della profittabilità per la società.

Restiamo sull’attenti per monitorare l’andamento di Gemini e valutare le prossime decisioni che verranno intraprese dai gemelli Winklevoss.

Alessandro Adami
Alessandro Adami
Laureato in "Informazione, Media e Pubblicità", da oltre 4 anni interessato al settore delle criptovalute e delle blockchain. Co-Fondatore di Tokenparty, community attiva nella diffusione di crypto-entuasiasmo. Co-fondatore di Legal Hackers Civitanova marche. Consulente nel settore delle tecnologie dell'informatica. Ethereum Fan Boy e sostenitore degli oracoli di Chainlink, crede fermamente che in futuro gli smart contract saranno centrali all'interno dello sviluppo della società.
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